Cinquanta minuti di umiliazione
Data: Giovedì, 20 dicembre 2012 ore 08:30:00 CET
Argomento: Opinioni


ConcorsoneMi dicono di premere start appena sono pronta e poi inizia il test. Il test che deciderà il mio destino ma soprattutto penso se potrò passare le vacanze di Natale con i miei figli che ultimamente ho tanto trascurato o dovrò studiare e studiare; perché se per una preselezione già volevano tanto chissà cosa si inventeranno per lo scritto. Intanto i minuti scorrono, con le leve e le permutazioni me la cavo.
Penso - ho fatto bene a laurearmi in ingegneria - almeno ora non mi trovo in difficoltà! Il dottorato però  lo potevo evitare…non c’è neanche una domanda attinente…
Il tempo scorre, penso troppo, devo essere più veloce.
Le domande di logica mi mettono in difficoltà. Avrei dovuto ascoltare il mio collega Gianluca e scrivermi lo schema sulla mano. Ma com’era? Se A allora B, non A allora non B o viceversa? Ho confusione in testa. Ieri notte ho fatto le tre, perché ho lavorato tutto il giorno e poi la sera c’è sempre da mettere a posto, da pensare alla cena, ai bambini. Ho letto test già svolti nella speranza di memorizzare qualcosa…appunto fino alle tre.
Ora sono stanca.
Il tempo scorre e comincio ad andare in ansia: ho risposto solo a 15 domande.
Penso, ma che ci faccio qua? Be, almeno non sono andata a scuola, oggi avevo quattro classi una peggio dell’altra. Sorrido. Siamo tutti qua ad ambire ad un posto per insegnante! Chissà se i colleghi sanno cosa significa insegnare? O almeno lo sa chi ci ha propinato questi magnifici test?
Ogni aspirante insegnante dovrebbe fare un corso di Pazienza e Assistenza Sociale…
Rimprovero me stessa. Mi devo concentrare.
Ma la mente divaga ancora: penso a quando ho superato le prove Sissis. Allora avevo tempo ed energia per studiare e per superarle ho studiato giorno e notte per settimane. Quando superai il concorso mi dissi: ora ci saranno due anni di sacrifici ma poi insegnerò! Non fu così lineare…
Non sapevo che era anche necessario sottoporsi alle angherie delle scuole private che in cambio del punteggio ti sfruttano all’inverosimile, al pizzo delle scuole di formazione e alle cosiddette “supplenze brevi” anzi brevissime in cui bisogna tenere a bada classi pollaio mentendo spudoratamente sulla durata del tuo mandato!
Mancano solo dieci minuti e mi sono bloccata sui quesiti d’inglese. Bene, prima a scuola ci fanno studiare pochissimo inglese e poi ci vogliono bilingue! Quanto mi stanno antipatici questi politici!
Basta! Ora manca veramente poco mi devo assolutamente concentrare; rischio altrimenti che Gianluca mi superi. Non può vincere il concorso lui che non ha mai insegnato ed è completamente avulso dal mondo della scuola! Ma lo supererà, perché non ha famiglia e pensieri di figli , bollette e conti da pagare! Avrà tutto il tempo che vuole per studiare perché ancora è mantenuto da mamma e papà! Se lui entra di ruolo e io no mi vado ad incatenare davanti al Ministero! Anzi mi uccido!
Sorrido di nuovo: questo concorso sta facendo emergere il peggio di me, sto pure diventando invidiosa.
Ecco, il tempo è finito. Non so cosa sperare. Mi attendono feste e panettoni o libri e isolamento? Pensavo che a quarant’anni, dopo laurea con lode, master, dottorato, abilitazioni varie e tanto altro  un lavoro mi toccasse di diritto. O almeno così ci avevano illuso. Ora però Profumo si è inventato il Concorsone e dice che bisogna vincerlo per avere quel lavoro tanto agognato. Sarà vero? Mah, io ai politici credo poco. Ma poi Profumo li supererebbe questi test? Penso malignamente che chi ci ha guadagnato sono state le scuole di formazione che fra corsi organizzati e libri venduti hanno fatto cassa. Non è che appartengono a qualche amico o parente di Profumo? Questo concorso mi sta trasformando in una strega…
Dai pensieri maligni mi desta il tecnico, che con aria grave mi dice: mi dispiace. Per cosa, rispondo io? Non ha superato il test… Guardo lo schermo, leggo 33 punti totalizzati e mi sento l’essere più piccolo del mondo, no che dico, dell’Universo.

PS. All’uscita Gianluca mi dice che lui è passato con 43 punti e che io non mi debbo preoccupare perché posso sempre fare ricorso, bastano infatti, a suo parere, 30 punti per accedere agli scritti.
Mi consiglia quindi di studiare comunque. Vorrei tanto urlargli in faccia la famosa frase dei Soliti Idioti ma mi tengo per decoro.

A. R.





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-2480055.html