La rapina viaggia via sms. Colpo grosso di una banda di ladri-hacker. Sottratti 36 milioni di euro a 30 banche europee
Data: Venerdì, 07 dicembre 2012 ore 09:00:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Ci risiamo con i furti online. Questa volta i rapinatori hanno colpito le banche europee. Il bottino, si legge sull'edizione online del Financial Times, ammonta a 36 milioni di euro, ha coinvolto 30 istituti di credito e oltre 30mila conti online. A parte un numero tre che torna nel conteggio delle vittime e dei danni non si sa molto di più su quella che passerà alla storia come la secondo intrusione dell'anno. Il primato spetta all'Operation High Roller (nome in codice) che avrebbe colpito 60 istituti finanziari sottraendo loro qualcosa come 60 milioni di dollari. Per la prima volta però il furto ha sfruttato smartphone e sms. Tecnicamente il virus usato infatti sarebbe un trojan a due stati. Un programmino studiato per rimanere dormiente sui pc e da lì trasferirsi sugli smartphone. Una volta sul terminale mobile l'intruso è stato in grado di registrare i codici di verifica che venivano inviati sui cellulari e utilizzarli per creare una sessione di online banking in parallelo. Tra gli utenti ingannati ci sarebbero anche italiani ma per ora non le banche colpite si guardano bene dal denuciare la rapina. Proprio nei giorni scorsi Symantec aveva denunciato che il 38% di tutte le informazioni aziendali italiane sono conservate su smartphone e tablet. "Telefoni cellulari sono ormai diventati parte integrante della vita delle persone – ha spiegato Antonio Forzieri, esperto di sicurezza di Symantec -. Nel mondo, infatti, due terzi degli adulti dichiarano di utilizzare un dispositivo mobile per accedere a Internet. Tuttavia, un utente su tre ha smarrito o subito il furto di un device mobile, mettendo a rischio molte informazioni riservate".
In questo caso però, hanno spiegato al Financial Times gli esperti di Check Point e Versafe (entrambe aziende specializzate nella sicurezza online), il virus ha prima compromesso i pc e da lì i terminali mobili. Una dinamica quindi più tradizionale rispetto alle moderne tecniche. Il pericolo vero, sostengono gli esperti, arriva proprio dagli smartphone. Fonti di contagio sarebbero gli apps store non ufficiali, i mercati paralleli dove scaricare applicazioni. Proprio da lì arrivano i virus più pericolosi. Nel mirino, ha spiegato Antonio Forzieri, in particolare il sistema operativo di Google Android.
Luca Tremolada
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