MOOC: un nuovo acronimo che fa furore
Data: Giovedì, 06 dicembre 2012 ore 17:04:11 CET
Argomento: Opinioni


Al momento si è nella fase di sperimentazione.
Vale la pena iscriversi a uno di questi corsi per vedere come funzionano, per assistere alla nascita della scuola “on-line”, forse della scuola di domani.
Il 12 novembre 2012 il settimanale USA ” The Chronicle of Higher Education” ha dedicato un servizio a queste effervescenti esperienze.
Riportiamo qui una presentazione succinta degli articoli del Chronicle.
Cosa sono i MOOC’s ?
È giunto il momento delle mega classi. I MOOC’s sono classi nelle quali si effettua un insegnamento online a un grande numero di studenti con un coinvolgimento minimo da parte degli insegnanti.
In genere, gli studenti iscritti in queste classi devono visionare una cortissima lezione video (della durata massima di 10- 15 minuti), svolgere compiti assegnati online, che sono valutati dagli altri studenti online oppure dal computer.
In questo modo, un professore da solo può rivolgersi a classi composte da centinaia di migliaia di studenti che risiedono ovunque.
Perché tanto rumore attorno ai MOOC’s ?
Perché tanto rumore attorno ai MOOC’s ?I fautori dei MOOC sono animati da grandi ambizioni che infastidiscono alquanto i rettori di molte università i quali temono di dover avallare corsi che non sono perfettamente controllati, che sono in concorrenza con i corsi tradizionali, che infastidiscono i colleghi, tanto più ora che si è passati dai corsi di informatica (i primi in questo settore) ai corsi in moltissime altre discipline. Inoltre, questi corsi online, che provengono dalle università più celebri ed in alcuni casi più selettive, rischiano di mettere in difficoltà le piccole università.
Per ora, è difficile prevedere come questi programmi o queste applicazioni informatiche su vasta scala modificheranno il paesaggio dell’insegnamento. Da un lato c’è un manipolo di entusiasti e di filantropi che intravvedono la possibilità di rivoluzionare da cima a fondo la formazione universitaria e di predisporre un’ applicazione suscettibile di essere venduta ovunque, dall’altro c’è il corpo docente tradizionale che è in gran parte relativamente scettico ed ostile a questa novità. Nondimeno, quando le sperimentazioni coinvolgono centinaia di migliaia studenti o di persone sparse in tutto il mondo, si raccolgono informazioni preziose sull’andamento dei corsi, sui difetti e sui pregi dell’applicazione e si possono modificare le procedure per calibrarle nel miglior modo possibile in modo tale da ottenere risultati che non possono essere messi in discussione.
Si è ancora all’inizio di questa evoluzione, ma in pochi mesi, negli Stati Uniti soprattutto, si ha l’impressione che sia stata operata una svolta decisiva nel mondo universitario. Con quali esiti è ancora prematuro saperlo. In ogni modo, il successo di partecipazione è strepitoso ed i corsi online frequentati da una massa ingente di studenti continuano, sono una realtà, non riguardano soltanto le scienze esatte ma dilagano in altri campi, in altre discipline, come l’economia ed anche le scienze dell’educazione. Ne è un esempio uno dei corsi patrocinati quest’autunno dall’Università di Stanford dal titolo “Progettare un nuovo ambiente d’apprendimento”. (Designing New Learning Environment)
Esiste qualche somiglianza con i corsi online di un decennio fa ?
Esiste qualche somiglianza con i corsi online di un decennio fa ?
Più o meno. Circa un decennio fa, il Massachusetts Institute of Technology (MIT) aveva lanciato un progetto molto pubblicizzato chiamato “OpenCourseWare” che si prefiggeva di fornire online il materiale di tutti i corsi. Ma, la maggioranza di questo materiale non era nient’altro che la riproduzione di dispense, di appunti di lezioni, di presentazioni di diapositive. Moltissime università offrono ora un materiale simile, ma dieci anni fa nessuno si sognava di imporre agli studenti online compiti da svolgere come avviene ora e non esistevano le tecnologie adeguate per verificare se gli studenti avessero appreso i concetti presentati nel corso. Le applicazioni MOOC’s invece tentano proprio di sviluppare questi aspetti.
Chi segue i corsi on-line riceve attestati, diplomi o crediti ?
Chi segue i corsi on-line riceve attestati, diplomi o crediti ?Fino ad ora nessuna università riconosce i certificati rilasciati a coloro che seguono corsi MOOC.
Nondimeno la verifica degli apprendimenti da parte delle applicazioni MOOC è uno degli aspetti più rilevanti e più salienti dell’evoluzione attuale.
Chi sono i principali attori in questo campo ?
Negli Stati Uniti diverse società lavorano con alcune università ed alcuni professori per mettere a punto MOOC’s.
Tra i principali protagonisti si possono citare i seguenti: edX
Questa è un’ applicazione senza scopo di lucro, patrocinata dal MIT, Massachusetts Institute of Technology, dall’Università di Harvard, e dall’università di Berkeley.
I responsabili di questo gruppo affermano che intendono allargare ad altre università la partecipazione a edX. Il gruppo intende anche distribuire gratuitamente la piattaforma software in modo tale da permettere a tutte le università di offrire corsi universitari a tutti coloro che possono accedere ai MOOC’s, ovunque essi si trovino, in qualsiasi momento.
Coursera
CourseraQuesta è l’applicazione forse più nota. Si tratta di una società a scopo lucrativo fondata da due professori di informatica dell’Università di Stanford.
Il modulo adottato da questa società consiste in un contratto sottoscritto con università che accettano di utilizzare la piattaforma per offrire agli studenti corsi on-line gratuitamente. In cambio l’università versa alla società una percentuale delle quote d’iscrizione pagate degli studenti. I corsi sono gestiti dalla società che mette a disposizione il suo know-how. In questo momento una dozzina di università statunitensi hanno sottoscritto un contratto del genere con Coursera. Tra queste si possono segnalare l’Università di Princeton e l’università della Virginia.
Udacity
UdacityQuesto è un altro modello. Udacity è un’applicazione messa a punto e gestita da una società a scopo di lucro fondata da un professore di informatica di Stanford.
Clicca per EliminareQuesta società stabilisce contratti con insegnanti singoli invece che con istituzioni universitarie ed è riuscita finora a concludere contratti con professori molto famosi. A differenza delle società precedenti Udacity si limita al settore dell’informatica.

La Khan Academy
La Khan AcademyQuesta è forse la società più famosa. Si tratta di un’ organizzazione senza scopi di lucro, fondata da un laureato dell’università di Harvard, Salman Khan.
La Khan Academy sorta nel 2006 ( sostenuta finanziariamente da Google, dalla fondazione Bill e Melinda Gates, e da vari altri filantropi,) comprende oggi  circa 3000 video che possono essere consultati su YouTube. La Kahn Academy non offre corsi universitari, ma fornisce brevi lezioni e una serie di esercizi applicativi . A differenza delle altre società la Khan Academy si rivolge soprattutto a studenti della scuola secondaria di 2º grado.
L’intervento dell’American Council on Education

 







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-2479921.html