Precarieta non tutti i mali vengon per nuocere
Data: Martedì, 04 dicembre 2012 ore 08:00:00 CET
Argomento: Redazione


Spesso - si dice - non tutti i mali vengono per nuocere. Paradossalmente, è vero. Oggi i nostri figli, non potendosi cullare più nella speranza di avere un posto fisso di lavoro in Patria, costretti dalle precarie condizioni economiche a cercarselo fuori, di necessità han fatto virtù. E così, armi e bagagli in mano, emigrati all'estero, si son dati da fare; e, finalmente, imparate, di necessità, le lingue, son diventati più colti ed europei, anzi, che dico!, sono diventati più apprezzati e consapevoli cittadini del mondo! La saggezza antica dei proverbi si è rivelata ancora una volta incontrovertibile: Cu nesci, arrinesci! Volpino elogio per dissimulare l'italica precarietà odierna? No, semmai, presa di coscienza che la storia è cambiata; anch'essa si è delocalizzata, spostata sempre più in là; e nessun carro-armato ideologico può pretendere di ingabbiarla o di arrestarla nel suo cammino fatale! E chi pensava, come noi, padri fissati del posto fisso, che fosse la sua perdita una sconfitta per i propri figli, un andare indietro, dobbiamo riconoscere, invece, che è un andare avanti, un guadagno, piuttosto, per loro!
Astuzia volpina, questa sì, della Storia! Vera e inconsumabile dialettica! Oh!, imprevedibile eterogenesi dei suoi fini!
La società, questa determinata nostra società padreternale che voleva tenersi per sé, dentro di sé, a casa i propri figli, ha finito, suo malgrado, per costringerli a cercare oltre di sé, fuori di sé i mezzi necessari di sussistenza!

Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com





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