Pillole e sprechi d’acqua in Portogallo
Data: Domenica, 02 dicembre 2012 ore 08:00:00 CET Argomento: Associazioni
Come
docenti-documentalisti ci sentiamo di dover esprimere la nostra
opinione sulle “Pillole del sapere”: abbiamo visionato in molti i
video circolanti, proviamo quindi ad abbozzare una valutazione “in
proprio” sulla loro "fattura". La valutazione è rivolta principalmente
ai possibili costi di produzione, visto che da Report si evidenziavano
costi FARAONICI, rispetto a quella che è, nei fatti, la produzione
realizzata (730 mila euro per le Pillole del sapere e per Format
prodotti da Interattiva Media, la società di Ilaria Sbressa, moglie di
Andrea Ambrogetti, responsabile relazioni istituzionali di Mediaset; si
evince un costo unitario di 40.000 € anziché i 1000 stimati dai suoi ex
dipendenti).
L’ACQUA
Osserviamo un prodotto operativamente ...semplice, realizzato
prevalentemente con tutti attori dilettanti, forse volontari, più un
“attore NON professionista”. L’aggiunta del cartoon, utile forse per
movimentare il montaggio del filmato, altrimenti troppo
elementare, ha richiesto probabilmente un ORDINARIO intervento di
animazione grafica al computer.
Ecco la struttura del filmato.
1. adulto e bambini sdraiati supini sull’erba (!?!) : lui spiega ai
piccoli scolari ed è un semplice dialogare [sequenza
inquadrature: elementare]
2. adulto che intervista adulta: lui potrebbe essere riconosciuto come
" non professionista"; lei purtroppo non può nemmeno definirsi
un’ ...attrice: è una persona che parla come può.... Dunque è una
banale intervista in cui si spiega qualcosa sull'acqua ...proprio come
in una ordinaria chiacchierata con scolari: non si capisce dove sia il
"valore aggiunto" rispetto ad una lezione + visita guidata; il
tutto con riprese amatoriali.
3. Brevissimi spezzoni di cartoon e grafica vivacizzano il prodotto.
Tutto da dimostrare però che non si tratti di materiali ...pescati qua
e là in qualche parte del globo (come ipotizza l’intervista anonima
restituitaci da Report): la materia è infatti universalmente trattata…
Tirando le somme gli attori-adulti sembrerebbero due. Più qualche
bambino (comparse?).
- Il lavoro : soggetto, regia, fotografia, montaggio, sembrerebbe
in prima analisi produzione non impegnativa né onerosa: lezioni
fuori dall’aula, più un breve cartoon.
- Il cast: abbiamo detto all’osso e senza impiego di professionisti.
- Il contenuto scientifico: carente; anche se è semplicemente UNA
pillola c’è chi saprebbe fare molto di più (gli stessi docenti! E senza
…esternalizzare!)
Riportiamo per confronto e conforto quanto scritto dalla responsabile
della biblioteca della Scuola Media "Pasquale Tola" di Sassari
(http://www.scuolamediatola.it).
“I progetti sull'acqua realizzati nella mia scuola in questi ultimi 13
anni consistono in approfondite ricerche bibliografiche, a partire
dalla nostra Biblioteca d'istituto, per continuare con quella comunale
e con Archivio Storico di Sassari, dove i ragazzi hanno potuto ammirare
un manoscritto del '700 e conosciuto, grazie alle sapienti spiegazioni
del Direttore, la storia scritta della prima rete idrica della nostra
città.
Quindi visite guidate alle antiche fonti, come la fontana del Rosello e
quella, antichissima, della chiesa di Santa Maria, con annessi lavatoi
ed abbeveratoi per gli animali da pascolo. I docenti e i ragazzi,
autori dei vari progetti (un altro sull'inquinamento e sul risparmio
dell'acqua, accompagnati anche da segnalibri che illustrano
esempi pratici per evitare gli sprechi) hanno lavorato un intero anno
scolastico per documentarsi, selezionare, rielaborare i contenuti e
arricchirli di disegni. Alla fine ne sono scaturiti degli
opuscoli corredati di video amatoriali realizzati dai docenti e dagli
stessi ragazzi.
Preziosissimo "Materiale grigio", frutto del pregevole lavoro dei
nostri migliori professori e dell'impegno serio e costante degli
alunni, che sanno ora davvero molto sull'acqua, dalle sue origini allo
scempio dei veleni della modernità, e che non hanno affatto bisogno di
banalità di 3 o 13 minuti di video. Hanno invece necessità di
esperienza sul campo, di tempo e metodo per la rielaborazione personale
e creativa di ciò che hanno scoperto ed imparato; soprattutto, hanno
bisogno della sapiente guida dei loro bravi docenti.
Materiale prodotto gratis, durante le ore curriculari, attraverso tutte
le discipline coinvolte (Lettere, Scienze, Arte, Tecnologia,
Musica...), spendendo solo qualche euro per la carta, la stampante, gli
anelli per la rilegatura, la copertina, qualche c.d. vergine.
Quotidianità delle nostre scuole, che producono cultura.”
IL PORTOGALLO
Anche riguardo alla “pillola” sul Portogallo possiamo fare alcune
considerazioni:
è un incrocio tra dimostrazione in Power point e lezione frontale, i
contenuti infatti sono esposti in sequenza ed in modalità marcatamente
schematica, spoglia degli esempi concreti e delle "amichevoli"
animazioni che consentano una full immersion e che sfruttino le
opportunità del mezzo espressivo.
Si tratta di scenari piatti, involuti e poveri di caratterizzazione.
La comunicazione oltretutto staziona per tempi insufficienti.
L'eccesso di informazioni e contenuti, a volte complessi, viene
proposto frettolosamente senza nessun supporto se non quello di
immagini rapide, come in uno… spot pubblicitario.
Richiederebbe poi un grande lavoro di integrazione da parte del
docente, costringendolo a trattare più temi, tutti assieme pena il
rischio di lasciare grossi buchi.
Insomma alla fine del filmato, sul Portogallo si ricorda veramente
molto poco.
CONCLUSIONI
Ma, al di là del format e della messa in opera, viene da chiedere quale
dovrebbe essere la destinazione di uso di questi filmati: normale
fruizione in classe o piuttosto fruizione volontaria, suppletiva,
privata, a casa?
E in più: queste PILLOLE sono una spesa utile e decisiva per un
miglioramento della offerta didattica della scuola? Ne è giustificata
l’onerosità (quand’anche prodotti magistralmente) in un periodo di
“mannaie” finanziarie?
A tutt’oggi non risulta che le persone COINVOLTE abbiano veramente
smontato le ipotesi di addebiti, che ci ha coraggiosamente e
professionalmente consegnato la trasmissione di indagine e
denuncia di Rai 3. Le risposte giunte dai vertici riguardo a
questa operazione non ci appaiono sistematiche né CALZANTI verso i
dubbi sulla correttezza e sulle giuste procedure. Dubbi che rimangono
ancora pesantemente sospesi. Le repliche a "difesa" tendono
prevalentemente ad orientare il cittadino sull'ASSENZA di REATI; questo
sarà da verificare (c'è la Commissione...). Però il criterio della
correttezza amministrativa e pure politica non è anch'esso importante?
O addirittura prevalente? L'operare secondo procedure “non fantasiose”
è un dovere.
L'utilizzare gli organismi collegiali costituiti apposta per valutare è
un imprescindibile obbligo: comitati, tavoli, commissioni altrimenti
per cosa li paghiamo?
Ma soprattutto: quando da posizioni apicali si decide di firmare un
atto, anche se si ritiene non di propria competenza, a quel punto si è
assunta una grossa e piena RESPONSABILITA' altrimenti sarebbe una
semplice ”p.p.v.” - per presa visione.
CONBS
- Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici
http://conbs.blogspot.it
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