Occupazione delle scuole a Napoli, anno scolastico a rischio
Data: Mercoledì, 21 novembre 2012 ore 04:00:00 CET Argomento: Rassegna stampa
“Oramai i
ragazzi hanno capito che il vento soffia a loro favore e quindi,
approfittando anche delle temperature invernali, in molti plessi
scolastici stanno anticipando le festività natalizie di un mese –
stigmatizza Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari
-. L’eccessivo atteggiamento buonista nei loro confronti anche in quei
casi nei quali in passato si è parlato di scuole vandalizzate con il
danneggiamento di arredi e suppellettili, a seguito dell’occupazione,
sta ingenerando il convincimento , con effetto a catena, che da questa
assurda vicenda, tutta italiana, che si ripete come un rituale sempre
uguale di questi tempi, i responsabili ne possano sortire senza alcuna
conseguenza “.
“S’ignora o, peggio, si finge d’ignorare che il testo unico sulle
leggi della pubblica istruzione, D. L.vo n. 2971994, prevede che, per
la validità di un anno scolastico, occorrono almeno 200 giorni di
effettive lezioni. E’ evidente che, laddove nei giorni da computare in
questo calcolo non venissero considerati quelli nei quali gli allievi
non entrano in classe o, caso più grave, occupano la scuola, il
Ministero potrebbe valutare la possibilità di annullare l’anno
scolastico – continua Capodanno -. Ritengo che la reazione di quanti
interessati, di fronte a questi episodi gravi, nei quali s’interrompe,
senza alcuna plausibile ragione, un servizio essenziale, come quello
scolastico, costringendo decine di migliaia di famiglie a fare i conti
con figli privi del supporto didattico essenziale, sarebbe diversa se
la norma prevedesse che nel caso che l’anno scolastico venisse
annullato, si procedesse ad una corrispondente decurtazione degli
stipendi “.
“In questo clima – conclude Capodanno – è facile prevedere che nei
prossimi giorni il fenomeno andrà ad incrementarsi estendendosi alla
maggioranza delle scuole pubbliche, nel mentre si prende ancora una
volta atto che la scuola privata non è per nulla interessata, e non da
oggi, a questo deprecabile fenomeno, con le considerazioni del caso“.
Gennaro Capodanno
gennarocapodanno@gmail.com
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