Quando si dice “un poeta veggente”! Da Pièces sur l’art, Paris ( La conquete de l’ubiquité ) di Paul Valéry (1871-1945)
Data: Venerdì, 16 novembre 2012 ore 21:33:54 CET
Argomento: Redazione


"Le nostre Arti belle sono state istituite, e il loro tipo e il loro uso sono stati fissati in un’epoca ben distinta dalla nostra e da uomini  il cui potere di azione sulle cose era insignificante rispetto a quello di cui noi disponiamo. Ma lo stupefacente aumento dei nostri mezzi, la loro duttilità e la loro precisione, le idee e le abitudini che essi introducono garantiscono cambiamenti imminenti e molto profondi nell’antica industria del Bello. In tutte le arti si dà una fisica che non può più venir considerata e trattata come un tempo, e che non può più venir sottratta agli interventi della conoscenza e della potenza moderne. Né la materia né lo spazio, né il tempo non sono più, da vent’anni in qua, ciò che erano da sempre.
C’è da aspettarsi che novità di una simile portata trasformino tutta la tecnica artistica, e che agiscano sulla stessa invenzione, fino magari a modificare meravigliosamente la nozione stessa di Arte" ( Paul  Valéry, 1871 -1945).

P.s. Per stasera consiglio di leggere ( e studiare): l’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, di  WALTER BENJAMIN.

Buon divertimento,
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com





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