CISL: La piazza macchiata dalla violenza; dura condanna degli episodi di violenza dello sciopero CES anche a danno di sedi della CISL
Data: Giovedì, 15 novembre 2012 ore 17:59:53 CET
Argomento: Sindacati


 "Sarebbe stato preferibile - prosegue il comunicato - organizzare in Italia iniziative di mobilitazione e approfondimento comune tra le tre Confederazioni, come era previsto anche dalle indicazioni del documento della Ces, ma questo è stato impedito da una scelta non condivisibile, anche se legittima, della Cgil di indire uno sciopero generale in occasione della Giornata Europea".
Da Via Po si fa, inoltre, rilevare come su oltre venti paesi europei che hanno aderito all'iniziativa della Ces, solo in tre Paesi (Spagna,Portogallo e Grecia) si sia scioperato, perché già deciso precedentemente.
"Questa scelta - aggiunge la segreteria Cisl - è indicativa di un utilizzo dello sciopero come strumento politico ed indistinto per inglobare tutte le forme di protesta che la Cgil persegue in Italia negli ultimi tempi, con il rischio di confondere il ruolo sindacale con quello dei movimenti antagonistici".
"La Cisl non condivide questa linea, la ritiene pericolosa per la stessa prospettiva del Sindacato Confederale. Per questo la Cisl - conclude la nota - continuerà in questa grave situazione di crisi e di disoccupazione a costruire con le proposte e la contrattazione tutte le soluzioni possibili per tutelare i lavoratori e per aprire le porte del lavoro ai giovani in Italia, accompagnandole con le necessarie mobilitazioni legate a risultati da realizzare, senza mai confondersi con la protesta violenta ed indistinta, priva obiettivi di avanzamento sociale in un contesto difficile per l' Italia e l'Europa".

Stamane, in un'intervista rilasciata al Messaggero il ministro per la Cooperazione e l'integrazione Andrea Riccardi ha espresso preoccupazione "per le esortazioni alla polizia a non difendere il Palazzo e a solidarizzare con forme di ribellismo". Ieri "abbiamo vissuto una giornata molto complicata - spiega, - che ci dice il punto di tensione al quale siamo drammaticamente
arrivati mentre si va verso l'autunno politico di questo governo. Abbiamo visto scene di guerriglia urbana. Abbiamo visto comportamenti assolutamente inaccettabili davanti alla Sinagoga. E nel frattempo, sulle reti, circolano veleni antagonisti, estremisti e persino neo-nazisti". Per il ministro, il "ribellismo" nasce anche perchè i giovani "vedono il futuro bloccato", "si sentono soli e in un'Italia che ha vissuto anni di fortissimo antagonismo".
Per Marco Bentivogli, segretario nazionale della Fim Cisl, la tensione è il frutto del vuoto politico. "La politica ha mollato le persone e la loro vita reale - sottolinea il sindacalista - e ora, dopo anni di traccheggi e illusioni, che la pentola è in ebollizione, ci chiedono mediazione e garanzie sull'ordine pubblico. Nel Sulcis, a Taranto, in troppe parti d'Italia, questa fuga dei partiti scarica sul sindacato uno sforzo immane per non lasciare nessuno indietro. Bisogna impegnarsi perché le giuste proteste
siano pacifiche e non vengano confuse con i vigliacchi che investono nel disagio per
allontanare la soluzione dei problemi e proprio per questo colpiscono il sindacato più
concreto e responsabile come la Cisl. Facciano più attenzione Landini e la Camusso nella loro retorica, nessuno "scappa dalle piazze" ma attenzione a scappare dalle responsabilità".

Nel resto d'Europa la giornata di mobilitazione indetta dalla Ces, la Confederazione europea dei sindacati, "per il lavoro e la solidarietà" e "contro l'austerità" che ha acuito la crisi e alimentato
la recessione, ha avuto purtroppo analoghi momenti di tensione.

 

 A BRUXELLES, UOVA CONTRO AMBASCIATA GERMANIA. I manifestanti si sono riuniti davanti alle ambasciate di Spagna, Portogallo, Grecia, Irlanda e Cipro, per spostarsi successivamente davanti a quella della Germania, contro cui sono state lanciate uova. 'Armatì di fischietti, bandiere e striscioni 'anti-austerity' in diverse lingue, si sono poi ritrovati davanti alle sedi della Commissione e del Consiglio Ue.

'NOBEL AUSTERITY' A COMMISSIONE UE. Proprio alla Commissione Ue, una delegazione dei
sindacati belgi guidata dal segretario generale della Ces, Bernadette Segol, ha consegnato un simbolico 'premio Nobel per l'austerity'. Insieme un boomerang con la scritta 'L'austerit... vi ritorner... in faccia!'.

A MADRID SCONTRI IN PIAZZA, 74 FERITI E 118 FERMI. La polizia spagnola ha sparato proiettili di gomma e usato manganelli per disperdere centinaia di manifestanti nel centro di Madrid, dove ci sono stati scontri e cariche. L'ultimo bollettino informativo del ministero degli interni riferisce di
almeno 118 fermi e 74 feriti, dei quali 43 agenti. Tra i feriti c'è anche un ragazzino di 13 anni colpito da un agente con un manganello alla testa e ripreso sanguinante dalla tv catalana.
Anche una giovane, sui vent'anni, intervenuta a soccorso del ragazzo, è stata a sua volta colpita col manganello dalla polizia.

A LISBONA AMPIA ADESIONE, PARALISI TRASPORTI, SCONTRI DOPO MANIFESTAZIONE. Ampia adesione allo sciopero generale contro le misure di austerity ed i tagli alla spesa sociale in Portogallo dove la mobilitazione, iniziata ieri sera alle 22, ha paralizzato soprattutto i trasporti. Negli scontri seguiti alla manifestazione contro il piano di austerity 48 persone sono rimaste leggermente ferite (di cui 27 manifestanti e 21 poliziotti).

AD ATENE SFILANO IN 10MILA, UNA DONNA 'HO PAURA DELLA FAME'. Quasi in diecimila hanno sfilato, pacificamente, per le strade di Atene. Tanti gli slogan e le immagini, una in particolare sta facendo il giro del mondo: una donna di mezza età, dimessa e a testa bassa, che cammina innalzando un cartoncino bianco con la scritta 'Ho paura della fame, mio Dio', che sta diventando il simbolo della disperazione dei greci. In migliaia sono scesi in piazza anche a Londra, Parigi e Berlino.

RADUNI IN GERMANIA. Le proteste contro il rigore non sono state molto sentite in Germania. Tuttavia, senza raggiungere i grandi numeri registrati altrove, la gente è scesa in strada in diverse città tedesche. Davanti alla Porta di Brandeburgo si sono adunate circa 250 persone, con slogan di solidarietà per i Paesi del Sud Europa.

 In questo quadro, la Ces chiede un "cambio di rotta" verso "un patto sociale per l'Europa", con una politica economica che stimoli crescita, occupazione e giustizia sociale. Con i sindacati sono scesi oltre 300 mila studenti, in tutta Europa, secondo le stime dell'associazione Rete della conoscenza. I lavoratori, attacca la Ces, stanno pagando "a caro prezzo" crisi e rigore: "25 milioni di europei non hanno lavoro. In alcuni paesi il tasso di disoccupazione giovanile oltrepassa il 50%. Il senso di
ingiustizia è diffuso e lo scontento sociale sta crescendo", avverte nel suo manifesto.

(15 novembre 2012)

Crisi. Fim Cisl: "Attenzione a retorica irresponsabile che accomuna le ragioni del lavoro con i violenti"

Il Segretario nazionale Fim Cisl "condivide le considerazioni sulle cause dell'ingovernabilità dei troppi conflitti aperti nel paese sottolineate dal Ministro Barca nell'intervista su La Stampa di oggi"


Roma, 15 novembre 2012. "La tensione è il frutto del vuoto politico, attenzione alla retorica irresponsabile che accomuna le ragioni del lavoro con i violenti". Così il Segretario Nazionale Fim Cisl, Marco Bentivogli. "Condividiamo le considerazioni sulle cause dell'ingovernabilità dei troppi conflitti aperti nel paese sottolineate dal Ministro Barca nell'intervista su La Stampa di oggi. La politica ha mollato le persone e la loro vita reale e ora, dopo anni di traccheggi e illusioni, che la pentola è in ebollizione, ci chiedono mediazione e garanzie sull'ordine pubblico. Nel Sulcis, a Taranto, in troppe parti d'Italia, questa fuga dei partiti scarica sul sindacato uno sforzo immane per non lasciare nessuno indietro. La politica italiana è ormai strutturalmente incapace di esercitare ruoli di responsabilità istituzionale perché troppo esperta nell'esercizio continuo del ruolo altrui per fuggire dal proprio. Vogliamo politici meno concentrati nei talk-show e più sui problemi reali, in un paese in cui troppi giornalisti e media hanno insegnato ai lavoratori che per "esistere" devono pericolosamente diventare un problema di ordine pubblico. Nello stesso momento in cui ci sono difficoltà a garantire la sicurezza delle sedi sindacali e a chi esercita questo lavoro difficilissimo. Bisogna impegnarsi perché le giuste proteste siano pacifiche e non vengano confuse con i vigliacchi che investono nel disagio per allontanare la soluzione dei problemi e proprio per questo colpiscono il sindacato più concreto e responsabile come la CISL. Facciano più attenzione Landini e la Camusso nella loro retorica, nessuno "scappa dalle piazze" ma attenzione a scappare dalle responsabilità. La confusione generata è sotto gli occhi di tutti, noi non accetteremo mai che nella centrifuga mediatica siano accomunati i metalmeccanici con i figli di papà col volto coperto che ieri hanno manifestato davanti alla Sinagoga.
Ufficio Stampa Fim Cisl







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