Assemblea sindacale unitaria dei docenti e personale ATA del Liceo 'G. Lombardo Radice' di Catania
Data: Mercoledì, 14 novembre 2012 ore 06:30:00 CET Argomento: Opinioni
L’assemblea
sindacale unitaria di docenti e personale ATA del Liceo “Lombardo Radice”
di Catania, riunitasi in data 13/11/2012, denuncia la grave situazione
che si verrà a creare nella scuola italiana qualora venisse approvato
l’articolo 3 della legge di stabilità 2013, attualmente in discussione
nelle Commissioni di Camera e Senato.
L’articolo in questione aumenta di un terzo l’orario di lavoro dei
docenti a parità di salario. Si tratta nel metodo e nel merito di un
provvedimento sbagliato e iniquo. Nel metodo perché si interviene su
una materia che è regolata da contratti liberamente sottoscritti fra le
parti e si impongono dall’alto prestazioni di lavoro che non sono
previste nel CCNL attualmente in vigore: si tratta di un pericoloso
precedente che mortifica la civiltà del lavoro e delinea un paradigma
autoritario e illiberale di relazione stato-cittadino. Ma il
provvedimento è anche sbagliato nel merito. Chiunque operi nella
scuola, infatti, sa bene che le ore di lezione frontali sono soltanto
una parte dell’attività di un docente, che spende la propria
professionalità anche nella preparazione delle medesime, nella
predisposizione e nella correzione dei compiti in classe, nei
ricevimenti delle famiglie, nella programmazione e nelle attività
collegiali.
Occorre poi sottolineare che l’aumento dell’orario di lavoro non si
tradurrà in un incremento delle ore di lezione impartite in una singola
classe (che sono anzi state notevolmente diminuite dalla riforma
Gelmini), ma in un numero maggiore di classi per singolo docente, il
che tenderà a indebolire l’aspetto relazionale della didattica, a
spersonalizzarla e ad allontanarla dalle esigenze e dai bisogni dello
studente, che invece sarebbe doveroso valorizzare nella sua
individualità.
Occorre poi dire con chiarezza che i docenti italiani hanno un carico
settimanale di ore di lezione in classe superiore alla media europea,
sia nella scuola primaria (22 contro 19,6) sia nella secondaria
superiore (18 contro 16,3) e praticamente identico nella scuola media
(18 contro 18,1).
L’effetto di questo provvedimento sarà devastante in termini sociali:
se l’orario di lavoro aumenterà di un terzo, una cattedra su
quattro sarà assorbita da chi già lavora; secondo alcune stime si
perderanno circa 30 mila posti di lavoro. Anche le proposte di
emendamenti alternativi introducono elementi inaccettabili come il
taglio del fondo d’Istituto e l’abolizione dei limiti finora previsti
alle attività aggiuntive.
Ancora una volta, dopo la soppressione di circa 150 mila posti di
lavoro (tra personale docente e personale A.T.A.) per effetto della
riforma Gelmini, dopo il blocco degli scatti di anzianità e la mancata
firma del contratto di lavoro, scaduto da anni, è la scuola a pagare la
crisi. A perdere il lavoro saranno soprattutto quei giovani
docenti che il Ministro dice di voler tutelare: i giovani
insegnanti, che lavorano da anni come supplenti reclutati dalle
Graduatorie ad Esaurimento e assicurano con la loro professionalità e
la loro competenza il regolare andamento dell’anno scolastico, vengono
ora tagliati come rami secchi, senza considerare che si tratta spesso
di abilitati vincitori di concorso, titolari in alcuni casi di
dottorati di ricerca e di master.
C’è poi un altro aspetto: quest’ansia di misurare il lavoro
dell’insegnante con parametri esclusivamente quantitativi, anziché
qualitativi, nasconde un profondo disprezzo che vuol fare di lui non
più un intellettuale che tramanda cultura e costruisce un dialogo
educativo con gli studenti, ma un baby-sitter a ore pagato per un
parcheggio giornaliero e chiamato a impartire un sapere talmente
elementare e meccanizzato che si possono aumentare a piacimento le sue
ore di lavoro, senza che questo comporti un abbassamento del livello
qualitativo. In realtà le cose non stanno così e la dequalificazione
dell’insegnamento sarà dunque inevitabile: parte del tempo che il
docente impiega, nelle biblioteche o a casa, nella propria formazione,
nello studio e nella selezione del materiale didattico verrà occupata
dal carico di lavoro supplementare e la figura
dell’insegnante-intellettuale verrà integralmente distrutta.
Ma non c’è soltanto il mancato riconoscimento di questo ruolo; è in
gioco anche un profondo disprezzo per il lavoro intellettuale in quanto
tale. Non si tratta soltanto della fatica fisica di fare lezione su
argomenti eterogenei, complessi, che richiedono preparazione e studio
continui, ma di un disegno che, aumentando le ore attraverso
l’assegnazione di un maggior numero di classi, incide pesantemente
sugli aspetti relazionali dell’insegnamento e sull’attività di ricerca
correlata alla didattica e ad essa finalizzata.
Questa barbarie che si sta perpetrando contro la civiltà del lavoro e
la cultura mette in gioco la dignità dell’insegnante e il ruolo
della scuola pubblica nella società, mentre il governo stanzia
223 milioni per le scuole private, dilapida fondi bandendo un assurdo
“concorsone”, fa avanzare l’iter del disegno di legge 953 (ex ddl
Aprea) e approva la legge n 135/2012 sui docenti inidonei.
L’assemblea sindacale unitaria del Liceo “G. Lombardo Radice”
chiede dunque:
- il blocco dell’articolo 3 della legge di stabilità 2013;
- la revoca della legge contro i docenti inidonei;
- la revoca del blocco degli scatti di anzianità;
- il blocco del ddl n. 953;
- il blocco del concorso a cattedra;
- l’abolizione dei tagli delle cattedre e dei posti del personale
A.T.A.
L’assemblea sindacale unitaria del
Liceo “Lombardo Radice” proclama dunque
lo stato di agitazione permanente, proponendo al Collegio Docenti e a
tutto il personale della scuola di effettuare il blocco
di tutte le attività non
obbligatorie, antimeridiane e pomeridiane
(visite di istruzione, uscite didattiche, attività del P.O.F. etc…)
Il presente documento sarà portato a conoscenza di tutte le famiglie e
degli alunni, per sottolineare come la stagione dei tagli da
troppo tempo colpisca la scuola pubblica nel nostro Paese e quindi
coinvolga direttamente e drammaticamente tutta la società. Sarà altresì
inoltrato a tutte le forze sindacali presenti sul territorio perché si
facciano portavoce del grave stato di disagio di tutto il personale
della Scuola, portandolo a conoscenza dei mezzi di informazione.
carmelodipaola3@gmail.com
|
|