Claudio Zarcone presenta un esposto in procura contro il ministro Fornero
Data: Martedì, 06 novembre 2012 ore 05:00:00 CET Argomento: Opinioni
A seguito
dell'affermazione del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali,
Elsa Fornero, la quale aveva usato l'aggettivo "choosy" riferendosi ai giovani,
Claudio Zarcone, padre di Norman (il dottorando in filosofia del
Linguaggio che si tolse la vita in segno di protesta contro le baronie
universitarie), ha presentato stamani un esposto presso la Procura
della Repubblica di Palermo: "I giovani escono dalla scuola e devono
trovare un’occupazione. Devono anche non essere troppo choosy
(aggettivo traducibile con esigente, schizzinoso), come dicono gli
inglesi" aveva affermato pubblicamente la Fornero.
"Non è più concepibile - sottolinea Claudio Zarcone - che esponenti del
governo continuino ad usare tale terminologia (da "bamboccioni" a
"sfigati", a "choosy") riferendosi ai nostri giovani, poiché viene
offeso il percorso individuale, umano e professionale di un'intera
generazione di talenti che non godono di particolari guarentigie o di
un nome altisonante. In questo modo - continua Zarcone - mio figlio
viene ucciso ripetutamente. Tutta la sua generazione (e non solo) viene
delegittimata, frustrata e mortificata".
L'affermazione di un ministro della Repubblica, non necessaria, non
richiesta, fuori dalle righe, "appare ingiusta e palesemente lesiva
della dignità di tutti i giovani che, nonostante i titoli scolastici ed
accademici conseguiti con merito e profitto, maturati anche con grandi
sacrifici, personali e familiari, non ottengono riscontro sociale e non
riescono ad inserirsi nel mondo del lavoro".
Zarcone chiarisce subito: "Ciò che preme sottolineare è che Norman non
era né un “bamboccione” né “choosy".
D'estate faceva il bagnino in un circolo nautico di Palermo, 12 ore al
giorno, per apprendere l'etica del lavoro e, soprattutto, per rendersi
parzialmente autonomo.
Col suo gesto straziante ha voluto mandare un messaggio preciso e
diretto alle Istituzioni e alle giovani generazioni.
Il messaggio di non piegarsi alle logiche di potere, il messaggio di
non genuflettersi mai, il messaggio di meritocrazia, seguendo – per
dirla con le sue stesse parole della canzone “Un cielo senza stelle”
(da lui scritta e dedicata a Falcone e Borsellino) – 'gli editti di
giustizia e libertà' ”.
Spiega l'esposto il padre del dottorando:"La maggior parte dei giovani
italiani non è “schizzinosa” e anch’essa desidera di godere della
possibilità di realizzarsi. Ritengo, pertanto, che le parole espresse
continuamente da rappresentanti del governo siano un’offesa alla
memoria di mio figlio, al mistero del suo gesto e al dramma umano di
coloro che condividono la medesima, tragica situazione.
Ribadisco: in questo modo Norman viene ucciso ogni volta. Ogni volta
che con arroganza e superficialità si offendono i tanti altri Norman
d’Italia con epiteti e affermazioni fuori luogo. Non tutti, infatti,
possono spendere un nome importante, o parentele altrettanto
importanti. Tutto ciò non è più tollerabile. E voglio ricordare ai
nostri politici che ci si può uccidere anche per delegittimazione e
frustrazione, oltre che problemi economici e, ripeto, non è più
tollerabile nell’attuale e delicatissimo contesto sociale".
31
ottobre 2012
Claudio Zarcone
claudiozarcone@libero.it
|
|