Crisi ed opportunità
Data: Domenica, 04 novembre 2012 ore 08:00:00 CET
Argomento: Redazione


Nella Bibbia, nel Secondo Libro dei Re, al Capitolo 3, viene descritta la storia di una grande alleanze e della conseguente spedizione militare per sconfiggere un paese che si era ribellato al dominio di Israele. Si presume che questi fatti siano avvenuti intorno all’anno 850 avanti Cristo, quando Joram, re di Israele, si alleò con Giosafat, re di Giuda, a cui, in seguito, si aggiunse il re di Edom, per assoggettare Mesa, re di Moab, che si era ribellato e non voleva pagare il tributo di vassallaggio nei confronti del re di Israele. La coalizione dei “tre re”, dunque, coi loro eserciti, partirono per andare a sottomettere il re di Moab, Mesa.
Venuti a consulto su quale strada intraprendere, Joram consigliò di inoltrarsi nel deserto di Edom, ma, inoltratisi, girovagarono per sette giorni, venendogli a mancare, alfine, anche le provviste d’acqua. Allora il re di Israele, Joram, si disperò, esclamando con angoscia: “Ahimè, il Signore ci ha chiamati in questo deserto per farci morire”. Dimenticando che era stato proprio lui a suggerire, agli altri re, di inoltrarsi nel deserto. Il re di Edom, invece, non si espresse, non manifestò nessuna angoscia, né tantomeno sicurezza, come se il problema non lo riguardasse.
Ma il Re di Giuda, Giosafat, disse: “Non vi è nessun Profeta del Signore che andiamo a consultare?”.
Il Re di Edom, il silenzioso, non si esprime, cioè non prende nessuna posizione, sembra che la cosa non lo riguardi, si nota la sua totale indifferenza. Quante persone oggi si trincerano “nell’orrore” dell’indifferenza totale, verso tutto e tutti, e quel che accade attorno sembra che non li riguardi? Questo periodo di crisi, passato in mezzo al deserto, dove venne a mancare anche l’acqua, durò per una settimana. Sembrava, apparentemente, una “crisi” senza vie di uscita.
Ho voluto prendere spunto, semplicemente, dalla storia dei “tre re”, per parlare di “crisi” e di “opportunità”, per confrontare e analizzare quest’antica storia della Bibbia, con le problematiche dei nostri giorni.
“Crisi”, dal greco, Krìnein, significa decidere, scegliere, ed “opportunità”, dal latino “opportunus”, ciò che è opportuno, occasione favorevole, che giunge a proposito, conveniente, adatto.
Molto spesso, ai giorni nostri, ci facciamo condurre e indirizzare verso il deserto, verso luoghi di oscurantismo, di arretratezza culturale e di assenza di ideali. Alle volte, purtroppo, questa condizione di annullamento e di “asservimento” della mente, può durare per un lungo periodo. E nel nostro “deserto” scarseggiano le idee e gli ideali, le azioni e il coraggio. Tutto questo fa cadere la persona in uno stato di prostrazione e di angoscia, di ansietà e di paura. Ed è la fine della speranza!
Per far sì che l’opportunità, l’occasione favorevole, torni a rinascere, per fare uscire l’uomo dalla crisi, occorre “fermarsi”, scrutare le possibili vie d’uscita, e percorrerle, con positività e determinazione, sino in fondo! Le opportunità, le occasioni favorevoli, tuttavia, per “rinascere”, devono essere anche coltivate, incoraggiare, sostenute, protette…
Per uscire dal “deserto”, dunque, dobbiamo saper cercare le vere opportunità, solo così potremmo vedere “i varchi vittoriosi”, e ritornare a vivere e ad essere liberi!

Giuseppe Scaravilli
giuseppescaravilli@tiscali.it





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