Non ricordiamo a mente un ritardo macroscopico di tal fatta anche in considerazione del fatto che l’entità del fondo si è andata assottigliano negli anni sino ad arrivare al lumicino attuale.
Per avere un ordine di idea dei costi dei servizi si rifletta sul fatto che la scuola costa 32 milioni mentre tutto l’apparato dell’assemblea regionale cioè quello che chiamiamo i costi della politica costa 176 milioni, cioè 5 volte di più di quanto costano le 1.000 scuole dell’isola.
Non solo ma rispetto ai costi di tutto il settore dell’Istruzione e della formazione professionale che vale 500 milioni la scuola ne beneficia solo per il 7%.
Una cenerentola vera e propria rispetto anche ai costi della sanità in Sicilia ammontanti a 9 miliardi di euro; anche qui l’istruzione e la formazione valgono rispetto alla sanità il 6%. La sanità è una voragine senza fondo che si mangia da sola un terzo del bilancio regionale pari a 26 miliardi!
Davanti a questi numeri si capisce perché la scuola sia trascurata se non ignorata nei processi amministrativi e nelle priorità della casta.
Tant’è vero che nonostante queste cifre sparute allorquando bisogna tagliare si continua a operare linearmente anche sulla scuola mentre si lascia ancora in vita la famigerata tabella H dei contributi a pioggia agli enti inutili.
Anche i capitoli dei sussidi alle famiglie languono e soffrono sforbiciate e ritardi. Per esempio il cap 372518 spese per la fornitura gratuita dei libri di testo agli alunni delle scuole elementari e per la stampa delle cedole librarie (spese obbligatorie). d.p.r. 246/1985, con un impegno di 8.000.000 di euro non viene esaudito.
Così come il 373719 contributo annuo per l' erogazione del buono scuola destinato a concorrere alle spese di frequenza, tasse e contributi disposti dalle scuole della infanzia, di base e secondarie, statali e paritarie con un impegno di . 5.600.000 euro.
E la casta continua tranquillante a sprecare 170 milioni di euro in stipendi assegni vitalizi liquidazioni e rimborsi fasulli !