24 ORE e mancati risparmi
Data: Venerdì, 02 novembre 2012 ore 05:00:00 CET Argomento: Redazione
In preparazione
allo sciopero del 24 novembre, al quale hanno aderito tutte le sigle
sindacali sono state programmate delle assemblee nelle quali si
discuterà di scuola. Oltre alle critiche di contestazione e di rifiuto
della proposta delle 24 ore di servizio si auspica che emergano
delle proposte concrete per ridurre le spese a carico della
Pubblica Istruzione.
Il Ministro Profumo si è dichiarato disposto a trattare e, dopo
la bocciatura universale annunciata da tutti i partiti che sostengono e
non sostengono il Governo, ha deciso di rivedere l’originaria proposta,
fermo restando il fatto che occorre recuperare per il 2013 182,9
milioni di euro e poi il resto per il 2014 e il 2015.
Come si fa coniugare il risparmio e la necessità di rinnovare il
contratto ?
“Ogni suggerimento
ed eventuale modifica sarà il benvenuto” ha detto il ministro
Profumo la scorsa settimana e i parlamentari, si sono messi al
lavoro per consigliare, emendare, raschiare altri barili.
Nelle assemblee sindacali quali proposte emergeranno ? Non basta,
infatti, limitarsi a criticare, contestare e dire parole, “per dare
aria ai denti”.
Convinto che occorre sostenere il lavoro dei docenti che è usurante e
quindi necessita di particolari attenzioni; consapevole che il lavoro
dei docenti non è un lavoro di ufficio, non si calcola ad ore di
presenza, e a scuola si opera con persone vive e dinamiche quali
sono appunto gli studenti, pur con tutti i condizionamenti
di strutture, spazi, tempi, orari e condizioni climatiche;
nell’intento di apportare un positivo contributo al dibattito ed ancor
più ad una maggiore efficacia ed efficienza didattica si rinnova la
proposta di definire per ciascuna istituzione un organico di docenti
capace di rispondere alle esigenze didattiche degli studenti, ma senza
frammentazioni di orari e se è il caso con qualche ora in più,da
retribuire con il fondo d’Istituto a garanzia di una maggiore
continuità didattica e di una reale efficienza di servizio scolastico.
Risulta infatti uno spreco chiamare un supplente alle ore 8 che
si presenta a scuola intorno alle ore 9,30-10 e tamponare la
sorveglianza di una classe per poche ore senza alcun beneficio
didattico e solo con l’onere di una spesa aggiuntiva sul bilancio e
qualche frazione di punteggio per la graduatoria.
Era una buona proposta di risparmio quella di limitare le ore di
assenza per i benefici della legge 104, così pure offrire diverse
garanzie per la maternità senza dover ricorrere alla doppia supplenza,
in caso di chiamata durante l’astensione obbligatoria.
Quanto sarebbe, invece, efficace e produttivo assegnare l’ora di
supplenza ai docenti della classe, i quali quel giorno farebbero
qualche ora in più, ma con i propri alunni e “svolgendo meglio il programma”,
per usare un’espressione comprensibile a tutti, ma non di moda.
Per ottenere questo beneficio occorre che l’orario dei docenti, che non
sono impiegati d’ufficio, sia maggiormente ampliato, restando a
scuola due giorni cinque ore e due giorni quattro e due giorni
tre ore, occupando il tempo scuola anche per attività, progetti,
recupero e attività aggiuntive.
La flessibilità dell’autonomia scolastica non ha ostacoli, se non
quelli che poniamo noi per i condizionamenti di orari rigidi e
spesso poco funzionali.
Strutturando così l’orario la scuola ne avrà certamente un beneficio,
il rendimento scolastico degli studenti sarà meglio assicurato e
garantito per una sicura garanzia del posto di lavoro.
La mancanza di continuità didattica , il mancato rendimento nel
profitto determina nel tempo la riduzione delle iscrizioni e delle
classi e quindi aumenta il rischio della chiusura delle scuole e
la perdita del posto di lavoro.
Certi orari di cattedra per gli istituti comprensivi potrebbero
diventare trasversali tra i due ordini di scuola, quali ad
esempio le ore di educazione motoria, artistica e musicale e la
continuità verticale nel tempo potrebbe assicurare alla scuola sviluppo
e crescita.
Si evita così facendo la frammentazione delle cattedre che costringono
docenti ad operare su più scuole con grandi sacrifici e limitati
profitti, rimanendo totalmente estranei alla vita scolastica, e
moltiplicando il carico orario delle attività collegiali da svolgere
nelle due scuole.
Utilizzando al meglio le
risorse umane disponibili, compresi i docenti di sostegno si potrà
assicurare un servizio migliore agli studenti, e per di più
maggiormente garantito e continuativo nella didattica.
Per le ore di insegnamento alternativo all’ora di religione, si potrà
benissimo organizzare un percorso tematico di studio e di formazione
culturale con i docenti del corso o della classe, senza ricorrere alla
nomina di un docente supplente per tale attività, come capita in alcune
scuole, con il disagio di dover assegnare un punteggio ridotto non
essendo docente della disciplina.
Le somme assegnate per il fondo
d’istituto, per i corsi di recupero ed eventuali altri finanziamenti
derivanti dai progetti potrebbero benissimo sostenere in maniera equa
la progettualità attuata e l’attività, che finora risulta
“aggiuntiva”, ma che nel tempo verrà considerata “ordinaria”
nell’impianto organizzativo dell’istituto, secondo la specificità di
indirizzo e di percorso formativo.
L’autonomia scolastica consente, infatti, di utilizzare al meglio le
risorse disponibili, di compattare i moduli didattici, di adottare la
metodologia della didattica breve, dei percorsi intensivi, dei lavori
seminariali e di gruppo.
Per allineare la scuola italiana
alla media Ocse sarebbero sufficienti poco più di 2 ore
settimanali aggiuntive per ciascun docente e già la questione
sarebbe risolta senza molte tensioni, con il beneficio di poter
assicurare un migliore rendimento scolastico per gli studenti, come
avviene o dovrebbe avvenire nelle classi a tempo pieno o prolungato.
Assicurare agli studenti un maggior tempo a scuola, impegna gli
operatori scolastici a rivedere i propri carichi orari, non potendo ,
al momento contare su altri introiti aggiuntivi.
In preparazione al 24 novembre anche a seguito della rinnovata
situazione politica alla Regione siciliana, e ai risvolti della
politica nazionale, questo sito è ben lieto di ospitare proposte e
suggerimenti migliorativi per la scuola.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it
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