Docenti in stato di agitazione, addio a corsi di recupero e gite
Data: Lunedì, 29 ottobre 2012 ore 04:00:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


L’inizio dell'anno scolastico è caldissimo per gli istituti ravennati. Il disegno proposto dal Governo con la legge di stabilità (portare da 18 a 24 ore l’orario di lezione a parità di retribuzione) ha portato sul piede di guerra dil corpo docente. E così, da domani, gli insegnanti dell’Istituto professionale Olivetti-Callegari sospenderanno tutte le ‘attività non obbligatorie’: niente più coordinamenti di classe o tenuta dei verbali durante le riunioni dei consigli, niente più attività di organizzazione di stage o di gite scolastiche, niente più progetti. «Almeno fino a quando — scrivono i docenti — non saranno ritirate le misure relative alla scuola previste dal Governo. La nostra forma di mobilitazione vuole sottolineare e dimostrare come l’orario di lavoro dei docenti vada ben oltre le 18 ore di lezione: ci sono ore di preparazione, preparazione e correzione delle verifiche, gli incontri con i genitori, la progettazione di azioni di recupero, aggiornamenti».

Sul piede di guerra anche il collegio docenti del Morigia e del Perdisa. «Sono giorni drammatici per la scuola — scrivono —. Gli insegnanti italiani non terminano la propria attività lavorativa dopo le ore svolte di mattina. La legge di stabilità prevede l’aumento di un terzo del monte ore lavorativo con conseguenze deleterie sulla qualità della didattica e sul personale». A fronte di ciò i docenti hanno decretato lo stato di agitazione attraverso il blocco immediato delle attività non obbligatorie (viaggi di istruzione, corsi di recupero), la rinuncia a tutti gli incarichi (funzioni vicarie; coordinatore e segretario del consiglio di classe; funzione strumentale), in linea con le numerose mobilitazioni nazionali, regionali e locali. La stessa forma di protesta sarà messa in atto dai professori del Ginanni.

Ilrestodelcarlino.it





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