
I docenti del Liceo Scientifico 'Galilei' di Ancona scrivono al Ministro
Data: Lunedì, 29 ottobre 2012 ore 03:00:00 CET Argomento: Opinioni
Al Presidente del Consiglio di Ministri Al
Ministro per l’Istruzione
I docenti del Liceo Scientifico “G. Galilei” di Ancona esprimono il
loro disappunto e la contrarietà per i contenuti del disegno di legge
sulla stabilità varato dal Consiglio dei Ministri, in particolare per
le norme che riguardano la scuola. L’aumento secco di un terzo del
carico orario, introdotto unilateralmente e a parità di salario,
rappresenta non solo una violazione delle norme contrattuali, ma anche
un intollerabile atto di prevaricazione. In particolare se si pensa a
come queste modifiche sono state presentate: un “piccolo” sacrificio
secondo il Ministro competente per adeguarci all’Europa. Ebbene
suggeriamo di analizzare bene i dati, reperibili facilmente in rete,
sulle ore lavorate ogni settimana e su quelle lavorate nell’anno dai
docenti italiani, in relazione agli stipendi. Si scoprirà che nella
scuola secondaria di secondo grado già oggi gli insegnanti italiani
lavorano come i loro colleghi europei, in taluni casi anche di più, pur
essendo pagati meno. Si pensi che un docente con più di trenta anni di
servizio prende circa mille e ottocento euro al mese.
Assai subdolo è inoltre il tentativo di far passare i docenti come
coloro che lavorano 18 ore settimanali. Certo saprete, dovreste sapere,
che il contratto prevede, oltre alle ore frontali e alle 80 ore per le
attività collegiali, anche delle ore non quantificate, che vanno sotto
la voce “funzione docente” e che rappresentano la parte più grande del
nostro lavoro: la preparazione delle lezioni, delle prove di verifica,
la loro correzione, l’auto formazione. L’aumento delle ore frontali
porta con sé un aumento di tutto il carico orario. Il comparto scuola
ha già dato un forte contributo in questi anni all’economia del nostro
paese: non parliamo solo del contratto scaduto nel 2009 e non
rinnovato, degli scatti di anzianità bloccati (blocco ulteriormente
prorogato), né della cancellazione della indennità di vacanza
contrattuale, parliamo degli otto miliardi e mezzo di euro tagliati con
la sciagurata “riforma” Gelmini – Tremonti.
Aggiungiamo poi che il provvedimento in discussione comporta la perdita
di migliaia di posti di lavoro a precari, spesso di lunga data, che si
vedrebbero espulsi in maniera definitiva dalla scuola. In questo quadro
è paradossale che sia stato indetto un nuovo concorso a cattedre, che
non solo costa molto per le casse dello Stato, ma che rischia di essere
inutile in quanto con il provvedimento previsto non potranno esserci
posti disponibili. In questa situazione l’assemblea dei docenti del
Liceo Scientifico “G. Galilei” di Ancona chiede con forza il ritiro
delle norme previste nel disegno di legge di stabilità (art. 3, commi
da 42 a 45) e proclama nel frattempo lo stato di agitazione che si
articolerà nelle seguenti azioni di protesta: Sospensione della
partecipazione a viaggi di istruzione e visite guidate. Astensione
dalle attività di progetto individuate dal Collegio dei Docenti (fatta
eccezione per quelle inerenti l’Orientamento in entrata). Astensione
dalle attività di recupero e sostegno. Indisponibilità a svolgere ore
eccedenti l’orario di servizio. In questo periodo verrà svolta una
attività di informazione alle famiglie, agli studenti e alla
cittadinanza per portare a conoscenza il maggior numero di persone
rispetto a un provvedimento lesivo della dignità dei docenti e della
qualità della scuola, già fortemente intaccata dall’aumento del numero
degli alunni per classe.
Lo stato di agitazione permarrà fino alla approvazione del disegno di
legge in questione. Resta inteso che qualora il dettato normativo non
fosse ritirato, o comunque si intervenisse ope legis sul contratto, i
docenti si riservano altre e più incisive forme di agitazione.
L’assemblea dei docenti Liceo
Scientifico “G. Galilei” Ancona
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