In fin dei conti si penalizza proprio quell'istruzione che è la strada giusta per uscire dalla crisi
Data: Venerdì, 26 ottobre 2012 ore 03:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


Monti sembra non perdere occasione, e non gli basta di aver tagliato i redditi nei cittadini deprimendo i consumi. Da questo ci hanno salvato i vecchi risparmi, il welfare familiare, la collaborazione dentro le famiglie e fra di esse. Così non ci hanno strozzato del tutto, ed ora vediamo un minimo - minimo - di micro-ripresa. Dopo Berlusconi, Monti pareva quasi simpatico, ed anche adesso dà un'impressione di onestà. Onesto sì, ma evidentemente sbaglia qualcosa. Bene: si sono accorti - nella loro fantasia di "tecnici" che gli insegnanti italiani lavorano troppo poco. 18 ore alle medie, 24 alle elementari, 25 alla scuola d'infanzia, ma per 33 settimane all'anno. Non di meno, dicono mille tabelle che girano nella rete, dei loro colleghi europei. Non considerano che ogni ora di lezione si porta con sè almeno 30 minuti - quando non di più - fra preparazione, correzione, valutazione, coordinamento, incontri fra colleghi, rapporti con altri operatori. Quindi 27, 36, 38 ore effettive. Quando sono solo 30 minuti aggiuntivi per un'ora. Chi conosce degli insegnanti sa che generalmente sono ben di più.
In più va detto che si picchia ancora su una categoria  che da anni non vede rinnovi contrattuali, che deve sopportare il blocco degli scatti di anzianità, che è nelle ultime posizioni in Europa per gli stipendi.
In fin dei conti si penalizza proprio quell'istruzione che è la strada giusta per uscire dalla crisi, come hanno capito sia l'Unione Europea, sia governi europei di diverso orientamento politico ma, evidentemente, ugualmente lungimiranti su questo tema. Traguardo europeo, negli "Obiettivi di Lisbona" 80 % di diplomati nel 2020, quindi a partire dalla classe quinta elementare di oggi,  per una società della conoscenza che è l'Europa di domani.

Lorenzo Picunio
picunio@yahoo.it





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