
Protocollo d’Intesa per istruzione e formazione professionale in carcere - Roma, 23 ottobre 2012
Data: Mercoledì, 24 ottobre 2012 ore 05:00:00 CEST Argomento: Ministero Istruzione e Università
Favorire
l’istruzione e la formazione professionale dei detenuti e
l’aggiornamento di educatori e insegnanti che prestano servizio negli
istituti penitenziari. Con il Protocollo d’Intesa firmato presso
l’Istituto penale per minorenni di Roma Casal del Marmo, i ministri
Francesco Profumo e Paola Severino avviano un programma che intende
garantire, a detenuti minorenni e adulti, concrete opportunità di
reinserimento sociale e lavorativo grazie all’istruzione e la
formazione professionale. Nello specifico, obiettivo del Protocollo -
che avrà una durata di tre anni - è organizzare percorsi di istruzione
e formazione modulari e flessibili attraverso cui i detenuti possano
acquisire, o recuperare, abilità e competenze professionali spendibili
nel mondo del lavoro. I percorsi formativi potranno contare, secondo
quanto previsto dal Protocollo, su materiali didattici anche digitali e
laboratori di supporto alle attività scolastiche e formative da
allestire all’interno degli istituti penitenziari. Per quanto riguarda
i detenuti stranieri, nomadi e con le maggiori carenze educative,
saranno attivati laboratori di Italiano allo scopo di favorirne la
piena integrazione nel tessuto sociale italiano e potenziarne le
opportunità di inserimento lavorativo. A conclusione di ogni anno
scolastico e formativo, e nel rispetto delle normative vigenti,
potranno essere attivati stage presso aziende, enti pubblici e privati
e associazioni per almeno il 10% dei partecipanti alle attività
educative, purché abbiano seguito con continuità e profitto l’intero
percorso formativo. Da parte del Miur, il Protocollo prevede che
vengano arricchite le mediateche esistenti presso gli istituti
penitenziari, anche attraverso la stipula di opportune convenzioni con
le case editrici che aderiranno al programma. Sarà compito invece del
Ministero della Giustizia adeguare, compatibilmente con le risorse
finanziarie disponibili, le strutture e gli spazi dedicati alle
attività di istruzione e formazione negli istituti, anche nell’ambito
dei progetti di edilizia penitenziaria. Impegno comune è dotare questi
spazi formativi di attrezzature tecnologiche avanzate, che consentano
collegamenti virtuali tra carcere e mondo esterno. Le attività previste
saranno sviluppate anche attraverso rapporti di collaborazione con
Regioni ed Enti Locali, quali partner istituzionali specifici,
università, fondazioni, associazioni e altri enti istituzionali
interessati al Programma. Sarà definita inoltre una rete
interistituzionale di Poli (Case Circondariali, Istituti Penali per
minorenni, Aree penali esterne ed Istituti Scolastici di riferimento)
quali centri di innovazione e di monitoraggio delle azioni programmate
a livello nazionale, nonché di valutazione dei risultati ottenuti.
Annualmente sarà effettuata una ricognizione dei bisogni formativi dei
minori e degli adulti interessati, per evitare duplicazioni di
interventi e dispersione di risorse.
Miur
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