Lettera aperta agli studenti, lottare per una scuola migliore
Data: Sabato, 20 ottobre 2012 ore 07:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Il mondo della scuola è in subbuglio-Scioperi e proteste varie si annunciano per il prossimo mese di novembre. Docenti  sul piede di guerra. Lavorare di più, per essere pagati  sempre di meno,  è logica  di non facile digeribilità. Si tratta di  un aumento  di ore consistente, pari a un terzo dell'orario oggi in vigore alle secondarie. Ma il Ministro della P.I., pare irremovibile. E così, con la sua ricetta  del “ci vuole più bastone che carote”,  dichiara guerra a docenti e studenti, innescando malumori micidiali in una scuola, come quella italiana, già di per sé stessa non avara di problemi irrisolti e gravi per le ricadute che ogni giorno  producono sotto il profilo didattico e culturale, oltre che  organizzativo e strutturale. Ma tant’è! Forse qualcuno immagina la scuola come una grande fabbrica  e gli insegnanti  come operai  alla catena di montaggio intenti  ad avvitare bulloni o a piantare teste di chiodo! Ma non  funziona assolutamente così! A scuola non  conta la quantità delle ore, ma la qualità del docente e dell’insegnamento.
Non sarà, per ciò,  l’aumento  delle ore  a portare  la scuola italiana al livello di quella europea. Ricordiamoci  che la nostra scuola ha pagato l’86% del risparmio della spesa statale! Ed è doloroso constatare, ancora una volta, che la novità oraria è legata non tanto a un progetto di miglioramento della didattica o della qualità dell’insegnamento, bensì  all'ultimo taglio richiesto dalla legge di stabilità al ministero dell'Istruzione: 184 milioni! Cioè, è giustificata da un progetto di risparmio di spesa. E questo, sulla pelle dei docenti e degli alunni!
Detto questo,  agli studenti  (ma solo a loro (?) ), mi sento di suggerire  questo:  se amate il bene della scuola, non andate a scioperare il mese prossimo, per le vie della città, non fatevi manovrare nelle piazze dei politicanti, e non andate dietro vessilli “falsi e bugiardi”.
La crisi che stiamo attraversando è crisi non solo strutturale, di sistema politico e di scelte di sviluppo;  è crisi, soprattutto, di valori, di cultura;  è crisi di penuria di  interiorità, di mancanza di  impegno e di responsabilità personali.  Siate voi, gli  artefici del vostro destino; non  affidatevi alla faciloneria demagogica delle parole di chi, gattopardescamente, promette di voler cambiare tutto,  in meglio,  per  non cambiare nulla. Né a quelle  di chi grugnisce (per pigrizia e povertà di spirito), per dire che non c’è nulla da fare e non resta che rassegnarsi.
Insomma: non siate né ingenui, né  passivi consumatori  di ciò che vi appartiene di diritto: il vostro tempo, la vostra vita, lo studio, il futuro con  le vostre scelte.  Riprendetevi  la cultura, la storia, il sapere identitario dei vostri padri, non disertando le aule scolastiche per la piazza, ma trincerando le vostre scuole.
Cambiare?  Si può!
Basta ricordare  che c’è una sola centrale  da cui dovete attingere e che  può ancora rifornire di forza e di energia i vostri cuori e le vostre menti, insegnarvi valori positivi, laici, immanenti e operativi necessari e sufficienti per cambiare  il volto di codesto mondo alienante: la scuola!
Per essa, e per lo studio serio, per la cultura, si deve lottare, non per le ore in più o in meno, non per il numero delle cattedre che si guadagnano o si perdono; alla scuola dovete indirizzare le vostre attenzioni  e le cure per migliorarla! E’ lo studio serio che bisogna reclamare a gran voce, è  la scuola che bisogna  proteggere da chi la vuole degradare fino a ridurla a stazzo di parcheggio per  pecore  prone e ubbidienti  alle gerarchie arroganti del potere! E’ alla scuola che dovete restare fedeli, e amarla per fede, non alla piazza, se volete diventare cittadini e uomini colti e consapevoli di pensare  e  di scegliere i paradigmi della buona qualità della vita e della buona scuola; perché è l’ignoranza che va combattuta, la violenza, l’insipienza, la disonestà, la corruzione, l’egoismo, se vogliamo che rifioriscano le  risorse dello spirito e della mente, la forza del sacrificio e dell’impegno responsabili, nonché la moralità del senso comune, che pretende la promozione sociale di ognuno  di noi,  il rispetto della persona umana e della sua dignità. 
Questo è urgente !
E questo voi dovete reclamare, dentro e non fuori delle aule scolastiche: lotta di rinascita spirituale;  ora e subito, prima che la esaltante e perversa triade “potere, denaro, successo”, insieme con la cosiddetta   “spending review”, operino una deprimente trasvalutazione  di tutti i valori!

Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com





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