
Un'estate per...un'estate felice!
Data: Mercoledì, 17 ottobre 2012 ore 04:00:00 CEST Argomento: Redazione
Il Liceo
Classico e Scientifico "Don Bosco" di Catania inizia l'avventura del
concorso nazionale per giovani giornalisti"Teen
Reporters",
proposto dal sito www.cogitoetvolo.it. La nostra piccola grande
"Redazione" ha raggiunto il 12° posto su 59 scuole d'Italia proponendo
un significativo articolo dal titolo "Un'estate per...un'estate
felice!". Ora saranno in gara per tutto l'anno scolastico proponendo
tre articoli al mese.
Il detto "vivi e lascia vivere”, attribuito frequentemente ai giovani,
definiti anche “la generazione bruciata”, riflette la realtà o forse
no? Estate: sole, mare, amici e niente studio. Si può trascorrere una
parte del proprio anno in pace, senza seccature e levatacce, solo il
dolce far nulla. Ma si può chiamare vacanza? Il riposo è sacro, non c'è
dubbio, con gli amici lo spasso non manca, ma alla lunga? Si può essere
disposti a vivere una parte della vita così? Cambiare può essere la
parola d’ordine: scommettere su qualcosa di nuovo e benefico sia per
chi lo fa sia per chi lo riceve. Tre storie di adolescenti e giovani
catanesi, cresciuti all'ombra di Don Bosco, tre storie controcorrente
dicono che è possibile un'estate alternativa e felice! Marco, 16 anni,
ha aderito alla proposta di passare l'estate ad aiutare i più piccoli e
a farli divertire come animatore del Grest dell’oratorio: «All’inizio
ero contrario, ma sono stato convinto dai professori e dai miei
compagni. Alla fine è stato come sentirsi in famiglia». Marco racconta
di come sia stato importante aver vissuto momenti di grande gioia e
allegria, e di quando un bambino lo ha abbracciato dicendo: «Tu per me
sei come mio papà». A far piacere non sono solo le parole, ma anche
l’atteggiamento, tanto commosso da far venir voglia di mettersi in
gioco l'anno prossimo. Ma questa non è solo la sua storia, è anche
quella di tanti altri giovani che sono felici contribuendo alla
felicità del prossimo. Francesco, 19 anni, ama leggere, fare sport e
uscire con gli amici. Si alza presto, vuole godere di ogni giorno
d'estate. Non sprecherà un istante delle vacanze, è deciso a divertirsi
con le persone che ama. Mentre sfreccia sull'asfalto al mattino,
l'unica persona a cui pensa è Arianna. Non è solo un pensiero, è una
presenza discreta seduta all'ombra in un piccolo cortile, felice di
vederlo arrivare. Gli occhi stanchi di lei si illuminano di gioia e un
sorriso si fa largo tra le rughe. Arianna ricorda un ramo di salice,
piegata a tratti su se stessa. Ogni passo è una fatica e ogni nuova
fatica è un passo verso la solitudine che la vecchiaia spesso
accompagna. Però oggi Francesco è arrivato di nuovo. È arrivato con la
busta della spesa colma. Biscotti del panificio, latte, verdure, un po'
di lattuga per la tartaruga che d'estate si fa vedere spesso e sembra
osservare Francesco che stende grembiuli e strofinacci, travasa l'acqua
nelle bottiglie, decifra gli importi delle bollette. La sua presenza
riempie le ore. Le ore non sono tutte uguali, alcune sono immobili e
non passano mai, altre invece scorrono come stormi migratori e sanno di
condivisione, di compagnia, a volte di ricordo. Francesco è un ragazzo
come tanti altri!
Federica e Rosario, 18 anni entrambi, sin da bambini sono entrati a far
parte dell’oratorio, ormai una seconda famiglia. Che le differenze
sociali tra gli individui ci siano non è un dato eliminabile, ma le
esperienze formative dimostrano che non necessariamente le diversità
sono un ostacolo, piuttosto, se condivise, si trasformano in ricchezze.
È accaduto in un quartiere popolare di Palermo, dove i due hanno
trascorso una parte di agosto per animare le attività di un oratorio
cosiddetto "a rischio". «Sono stati giorni fantastici - dice Rosario -
non solo stavamo in oratorio, facevamo animazione in strada ma ciò che
più contava era la fraternità con le famiglie del luogo». «È
bello poter donare un sorriso - aggiunge Federica - così come
condividerlo nello stile di una grande famiglia, un modo diverso per
trascorrere l'estate che va al di là del non saper come passare il
tempo». Queste le risposte dei giovani alle accuse di essere
perditempo: vivere esperienze positive in nome di valori ad oggi sempre
più dimenticati e riuscire a godere della bellezza di un’età non fatta
solo di egoismo. Ci insegnano che nella vita vi è bisogno di
solidarietà e che il più bisognoso è colui che, nonostante viva accanto
a noi, rimane ancora troppo lontano dai nostri occhi.
Ottavia Ferrara,
India Arena, Paolo Parziano
Liceo Classico e Scientifico "Don
Bosco" - Catania
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