Presentazione alla Camera dei Deputati di ''Quaderni di Scuola''
Data: Martedì, 16 ottobre 2012 ore 03:00:00 CEST
Argomento: Attività parlamentare


"Siamo stufi di sentire parlare al futuro, non vogliamo mirabolanti promesse ma impegni concreti e, soprattutto, vogliamo un nuovo governo che trovi il coraggio di dire, e sarebbe una vera rivoluzione culturale, che bisogna trovare le risorse per riprendere il cammino interrotto da decenni. Quel cammino che un paese, appena uscito dalla guerra, ebbe il coraggio di intraprendere".
Umberto Guidoni: Resonsabile Nazionale Forum Saperi SEL. Da oltre un decennio gli atti legislativi e governativi relativi alla scuola statale hanno avuto come unico riferimento la logica della riduzione dei costi e del pareggio di bilancio, attuata con tagli indiscriminati ai finanziamenti e alle risorse umane.
Per giustificare questa operazione di smantellamento dell’istruzione pubblica, si è fatto ricorso ad una vasta campagna di denigrazione. Da un lato, presentando la scuola come luogo di assunzioni clientelari, con troppi insegnanti nullafacenti e incapaci; dall’altro, accusandola di non adempiere alle richieste del mondo del lavoro e del mercato.
In nome di questa visione, tutta ideologica, sono state riproposte vecchie gerarchie, forme autoritarie di didattiche frontali, tese a ripristinare un ritorno al nozionismo, all’esecuzione silente e acritica del compito, all’apprendimento meccanico da parte degli studenti e ad un ruolo essenzialmente trasmissivo e sanzionatorio da parte dei docenti.
Tutto ciò è in netto contrasto con la pedagogia e le metodologie attive che hanno informato le esperienze più avanzate della scuola italiana dagli anni Sessanta che, invece, hanno proposto l’integrazione tra sapere teorico e sapere operativo, promuovendo il pensiero divergente e critico.
L’accanimento contro la scuola pubblica ha inoltre rafforzato la tendenza verso la “privatizzazione dei saperi”, sia con finanziamenti a favore delle scuole paritarie, sia con agevolazioni verso l’ingresso dei privati nel campo della formazione.
In questa situazione, di progressivo indebolimento del sistema di istruzione disegnato dalla Costituzione, pochissime sono state le voci della politica che si sono alzate in difesa della centralità della scuola statale e delle innovazioni introdotte negli anni Sessanta, come risultato di un grande impegno sociale, pedagogico e politico.
Manifestazioni significative di docenti, studenti, genitori hanno attraversato il Paese per difendere la “scuola di tutti”, l’istituzione fondamentale per il futuro dei giovani cittadini e dell’Italia, ma non sono riuscite a contrastare le politiche dei tagli e delle “contro riforme”.
Per uscire dall’annichilimento in cui è stata condotta e per tornare ad essere un elemento di rinnovamento della società, la scuola ha bisogno di un’ampia riflessione culturale e di una rinnovata partecipazione di massa.
È quanto proviamo a fare nelle pagine che seguono.
Di fronte ad una grave crisi economica e sociale le forze di sinistra devono ripensare l’idea di sviluppo, puntando ad un progetto di cambiamento complessivo che miri alla crescita personale, all’eguaglianza sociale ed al benessere economico e ambientale.
Occorre una rinnovata cittadinanza attiva per restituire valore alla dignità del lavoro, per realizzare un‘economia sostenibile che non si può immaginare di costruire senza una maggiore diffusione della conoscenza.
Rilanciare gli investimenti pubblici per la formazione e la ricerca, rielaborare i percorsi formativi, combattere la precarietà, realizzare il diritto allo studio, significa ridisegnare la funzione della scuola per metterla al centro di questo progetto politico e sociale: una scuola che sappia offrire strumenti per rielaborare i saperi disciplinari, per favorire un uso competente delle nuove tecnologie, per sviluppare relazioni interpersonali e apprendimenti cooperativi, per conservare memorie e valori storici, per educare ai linguaggi espressivi non verbali e valorizzare gli aspetti emotivi della conoscenza, per promuovere competenze utili ad affrontare la complessità senza paure e con una sana curiosità. Una formazione capace di educare alla mondialità, fornendo strumenti inter-culturali per la costruzione di una società plurale, solidale e di pace.
Puntare sulla conoscenza per uscire dalla crisi, per incentivare la riconversione industriale nell’ottica di uno sviluppo sostenibile e di qualità, deve essere uno dei punti programmatici primari di una sinistra che ambisce a cambiare questo paese.
La Scuola può e deve essere strumento essenziale di questo cambiamento!
grazialoria@alice.it





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