La scuola in Sicilia - quale autonomia e quali prospettive, protagonisti a confronto: Presidi e professori interrogano i futuri Governatori
Data: Domenica, 14 ottobre 2012 ore 05:00:00 CEST
Argomento: Istituzioni Scolastiche


In vista delle prossime elezioni regionali anche il mondo della scuola scende in campo e si chiede quale sarà il futuro della scuola siciliana. I candidati a Governatore della Sicilia  hanno esposto in questa campagna elettorale programmi di sviluppo, di crescita, di risparmi, di sana amministrazione, ma  progetti e quali  strategie intendono mettere in atto per aiutare la scuola siciliana che soffre la carenza edilizia e di sicurezza, che è ancora priva di una legge regionale sul dirritto allo studio, che sbandiera una formazione professionale di rigorosa spettanza regionale, ma che  di fatto non risponde alle esigenze degli studenti rimasti ancora a spasso. Sono queste alcune delle domande che saranno poste ai futuri Governatori della Sicilia nell’incontro programmato per il mercoledì 17 ottobre alle ore 17 presso la sala C3 delle  Ciminiere di Catania.
Sono stati invitati tutti i candidati a presidente della regione e si auspica che siano  tutti presenti per parlare agli operatori della scuola, artefici e garanti della  formazione  dei giovani, speranza e prospettiva di una rinnovata società siciliana  che guarda al futuro e tende al progresso e allo sviluppo delle sue risorse e delle migliori energie.
L’incontro, promosso dalle associazioni professionali della scuola e tra queste: l’ANQUAP Sicilia, l’UCIIM, l’AIMC, la Dirpresidi, l’ANP, l’ANDIS e le altre organizzazioni sindacali della scuola, vuole costituire una positiva occasione di confronto e di chiarezza circa gli impegni da assumere per un vero rilancio dell’autonomia scolastica, che non si potrà esaurire soltanto nella definizione del calendario delle lezioni.
In diversi messaggi e lettere aperte ai candidati per il rinnovo dell’Assemblea Regionale le diverse categorie di operatori scolastici hanno espresso  riflessioni e commenti, proposte e suggerimenti per non far morire la scuola, che oggi soffre ancor più i tagli nazionali dovuti alla crisi economica europea  e si trova impreparata a gestire il disagio che si manifesta ancor più grave, per la mancanza di finanziamenti.
Le parole “autonomia”, “democrazia”,” cittadinanza” e “sicilianità” rischiano di restare solo parole se non vengono correlate a concrete azioni e segni di sviluppo per una scuola che al suo interno ha tanta qualità professionale e di risorse, ma che di fatto risulta poco produttiva per il rilancio e lo sviluppo della società siciliana e sembra coperta dalla coltre della mediocrità e della incompletezza.
Scuola ed Università, formazione e  cultura non possono essere considerate  solo singole voci di bilancio  e quindi pesanti carichi di spesa pubblica, bensì  costituiscono  campi e prospettive di investimento, solide  fondamenta  per la società siciliana, composta da cittadini che pensano, producono e rispettano la Costituzione contribuendo attivamento allo sviluppo dell’Isola
La scuola che educa alla cittadinanza forma “ cittadini che contano”, perché sanno e sanno fare,  e proprio al loro futuro occorre riversare investimenti, energie e risorse.
La Regione siciliana, che per Statuto esercita una speciale autonomia per l’istruzione  metta in atto, attraverso i suoi parlamentari , una reale  “ cittadinanza dell’istruzione”  auspicando che presto tutti i buoni propositi elettorali diventino concretezza a beneficio e a garanzia dello sviluppo della Sicilia intera.

Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it





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