
Il bastone e la carota: ma adesso……..più bastone
Data: Domenica, 14 ottobre 2012 ore 03:00:00 CEST Argomento: Opinioni
Lettere in redazione
Come persona e come docente non sopporto essere trattato così da un
piccolo ingegnere spocchioso che da sempre si è occupato solo di come
far soldi nei consigli di amministrazione delle banche. Già il ministro
Profumo alla fine è solo questo. Sta distruggendo la scuola e le
persone che fino ad oggi anno dato il massimo per portarla avanti.
Arrogante, senza senso di comunicazione con gli altri, ignorante in
materia di istruzione e soprattutto MAI VOTATO DAL POPOLO ITALIANO.
Dal suo cilindro sono usciti: tagli per scuola e docenti, corsi magici
improvvisati che trasformano tecnici di laboratorio in docenti di
sostegno “con vocazione umanitaria”, super concorsone per docenti
precari che già erano in graduatoria da precari e che alla fine del
concorso si ritroveranno “vincitori di concorso precari” perché nel
frattempo il malefico Profumo ha già provveduto ad aumentare le ore dei
docenti di un terzo eliminando c/ca 250.000 docenti in un colpo solo (e
si grida allo scandalo per la chiusura della Fiat con “appena” 10.000
operai).
E noi come rispondiamo? Con cortei colorati, canti, balli, striscioni e
sorrisi, mentre il Parfum pour enseignants dichiara in un’intervista:
"Credo veramente che il Paese dobbiamo un po' allenarlo, dobbiamo usare
un po di bastone e un po di carota, qualche volta dobbiamo utilizzare
un po di più il bastone e un po meno la carota, altre volte viceversa
ma non troppa carota".
Ecco cari colleghi, la strada la indica proprio lui: basta carota con
queste persone, è ora di usare il bastone ed anche qualcosa di più
sostanzioso. Devono andarsene a casa, devono togliersi dai piedi,
bisogna dire basta a persone come Profumo che con la scusa di salvare
il paese, si toglie i sassolini dalle scarpe vendicandosi di chissà
quali soprusi subiti dai colleghi docenti in gioventù (non riesco a
trovare altra meschina scusa per ciò che sta facendo alla scuola).
In piazza? Si in piazza, ma adesso con la convinzione che le carote
sono ormai terminate ed i bastoni devono essere pronti a fare il
proprio lavoro.
Lo dobbiamo a noi, al nostro paese ai nostri ragazzi senza continuare a
tirare fuori la scusa che la violenza non paga e dobbiamo essere da
esempio per i nostri alunni: saremo un esempio se sapremo lottare anche
per i loro diritti; saremo un esempio se daremo loro un paese più
libero, senza persone che lucrano sulla pelle dei più deboli; saremo un
esempio se daremo l’esempio!!
“Se le troppe delusioni logorano le
fibre e gettano la sfiducia nell'animo; se le soverchie ricchezze di
alcuni, e la miseria spaventevole dei molti, troncano ogni nerbo alle
moltitudini, e succede una solitudine di pensieri e d'interessi che
distrugge affatto la coscienza nazionale: allora le rivoluzioni sono
impossibili”.
Carlo
Pisacane
Giuseppe Crisà
giuseppe.crisa@istruzione.it
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