
Sono 42 le
nuove esposizioni storiche visitabili online che raccontano i
retroscena dei principali eventi del secolo scorso tra cui Apartheid,
D-Day e l’Olocausto. Si tratta dell’ultimo capitolo del lavoro del
Google Cultural Institute, dopo progetti come Art Project, World
Wonders e la digitalizzazione degli Archivi NelsonMandela, in
collaborazione con 17 partner internazionali tra cui musei, fondazioni
e archivi, che hanno deciso di condividere lettere, manoscritti,
testimonianze video e molto altro. Ogni mostra presenta una narrazione
che unisce il materiale d’archivio, mettendo in luce diverse
prospettive, sfumature e storie che sono alla base di questi eventi.
Tra queste:
Gli anni della Dolce Vita,
frutto dell’attività di Istituto Luce Cinecittà, offre uno sguardo alla
moda, al cinema, alle auto e in generale alla cultura e al panorama
socio-politico italiano del tempo;
Amore
tragico ad Auschwitz, la storia di Edek e Mala, una coppia di
innamorati che scappò dal lager;
Jan
Karski, Eroe dell’Umanità, video testimonianza originale
dell’uomo che ha cercato di informare il mondo dell’esistenza
dell’Olocausto;
Steve Biko,
il risveglio politico di un quindicenne durante il movimento
dell’Apartheid, con 9 documenti mai resi pubblici prima; D-Day,
dettagli dei famosi sbarchi e
L’incoronazione
della Regina Elisabetta II, resoconti con fotografie a colori.
E’ possibile esplorare le innumerevoli mostre attraverso il sito
www.google.com/culturalinstitute
e sulla pagina Google. Quello che è possibile vedere oggi è solo
l’inizio di un lungo progetto, quindi tutti i partner interessati a
contribuire con le proprie mostre personali, potranno fare domanda di
adesione compilando il
modulo
online.
La Stampa.it