V Concorso Festival VolaLibro - associazione turistica Pro Noto
Data: Martedì, 02 ottobre 2012 ore 03:00:00 CEST
Argomento: Associazioni


Il Comune di Noto, in collaborazione con l’Associazione Turistica Pro Noto, in occasione del festival della cultura per ragazzi VolaLibro, che si terrà dal 23 novembre al 2 dicembre 2012, bandisce la V edizione del concorso letterario per piccoli autori e illustratori.
Il concorso si articola in due sezioni:
Sezione A – Concorso per piccoli autori.
Scrivere una storia, un saggio o una poesia sul tema “2012 L’anno delle Olimpiadi: lo sport è vita”. Gli elaborati non dovranno superare le 4 pagine di quadernone (se scritte a mano) o le 2,5 pagine dattiloscritte (foglio A4 interlinea doppia, carattere Arial 14).
Sezione B – Concorso per piccoli illustratori.
I ragazzi dovranno disegnare su un unico foglio da disegno nel formato cm. 30x40 una o più illustrazioni relative a uno dei tre racconti della scrittrice Annamaria Piccione riportati di seguito “Le Olimpiadi della magia, La corsa più famosa, L’invasione degli extraterrestri”. I disegni dovranno riportare sul retro il nome dell’autore o degli autori (per i disegni di gruppo).
Al concorso possono partecipare tutti i bambini del secondo ciclo delle scuole primarie e di I e II media. Si può partecipare al concorso con una sola opera per sezione. Sono ammessi lavori collettivi di gruppi di massimo 4 persone. L’esito del concorso sarà comunicato individualmente con avviso postale o telefonico.
Tutti i lavori – in busta chiusa specificando: “Concorso VolaLibro Piccoli autori” – “Concorso VolaLibro Piccoli illustratori”- dovranno pervenire al Comune di Noto (Piazza Municipio, 1 - 96017 Noto - SR -) entro e non oltre il 5 novembre 2012 corredati da nome, cognome, indirizzo, numero di telefono e scuola frequentata del piccolo autore o illustratore.
Le opere non verranno restituite.
I premi, consistenti in attestati in pergamena, libri, gadget e buoni acquisto da €.200,00 per i primi classificati, da €.150,00 per i secondi classificati e da €.100,00 per i terzi classificati, saranno consegnati ai vincitori nel corso di una pubblica cerimonia l’ultimo giorno della manifestazione.
La Giuria, presieduta dal Dott. Corrado Bonfanti, sindaco di Noto, e composta da esperti e specialisti, sceglierà le tre opere vincitrici per ciascuna sezione.
Sono previsti ex aequo. L’operato della giuria è insindacabile.
La partecipazione al concorso è gratuita.
Per informazioni contattare:
pronoto@alice.it corrada.vinci@tin.it pi.giarratana@alice.it

Le favole da illustrare
Le Olimpiadi della Magia
Il folletto Birbo era un fanatico dello sport. Così tanto che un giorno decise di organizzare le Olimpiadi tra gli abitanti del Regno della Fantasia: maghi, fate, gnomi, giganti, elfi, gatti mammoni, streghe e tanti altri. La cerimonia inaugurale fu un sogno: ogni squadra, col proprio stendardo, sfilò con la fierezza delle grandi occasioni. I problemi cominciarono con le gare. Nel regolamento Birbo aveva vietato il ricorso alla magia, ma alcuni atleti si guardarono bene dal rispettare la regola. Quando la fata Lilla si accorse che la principessa Rosa la stava superando nella corsa, le fece crescere le radici ai piedi per bloccarla sul posto. Il mago Groz si comportò persino peggio: poiché il gigante Timbo lo stava battendo nel salto in alto, fece spuntare le ali all'assicella, che se ne volò nel cielo. La strega Racchiosa trasformò il principe Filippo in ranocchio, perché non voleva perdere a tennis. Il folletto Birbo naturalmente squalificò gli atleti sleali e premiò chi meritava di vincere. Fu però una faticaccia ritrasformare Filippo in principe e riparare i piedi di Rosa. Quando finalmente ci riuscirono, i due giovani si erano innamorati come pere cotte. Fu così che le Olimpiadi si conclusero con un bel matrimonio che vide tutti felici e contenti. Il folletto Birbo più di tutti.

La corsa più famosa
La battaglia infuriava da molte ore nella pianura di Maratona e il caldo estivo era ormai soffocante. Gli Ateniesi erano in netta inferiorità numerica, ma si battevano come leoni; sapevano che se avessero ceduto, i Persiani non avrebbero avuto più ostacoli per conquistare la loro città, distante poco più di quaranta chilometri. Stringevano i denti e non si fermavano; se lo avessero fatto, non vi sarebbe stato scampo per gli uomini, le donne e gli anziani di Atene. Milziade, il comandante degli Ateniesi, sembrava non avere dubbi sulla vittoria; non importava se i Persiani erano numerosi come granelli di sabbia, loro non avevano una patria da difendere. Aveva ragione: dopo aspri combattimenti, la vittoria arrise agli Ateniesi. Milziade ordinò allora al soldato Filippide di correre subito ad Atene per annunciare la buona nuova. Filippide era un emerodromo, cioè correva per mestiere; gli emerodromi erano fondamentali tra gli antichi per comunicare rapidamente le notizie. Filippide percorse gli oltre quaranta chilometri fino ad Atene più veloce che poté e quando giunse in città, era stremato. Ebbe la forza di dire solo “Nenikékamen”, che in greco significa “Abbiamo vinto”. Poi cadde, per non rialzarsi più: era il 490 avanti Cristo. Molti secoli più tardi, nel 1896, furono organizzate le prime Olimpiadi moderne e fu inserita una prova di corsa di circa 40 chilometri: fu chiamata "Maratona", in onore della famosa battaglia e dell'eroica impresa del soldato Filippide.

L'invasione degli extraterrestri
Una flotta proveniente da un mondo lontano anni luce passò un giorno sopra la terra. Era formata da guerrieri armati fino ai denti e con una gran voglia di combattere. Osservando lo strano pianeta colorato, gli alieni decisero di invaderlo e inviarono un drappello di forti guerrieri in una grande città. I prescelti atterrarono con una navetta nel centro della piazza principale in pieno giorno, solo che in giro non c'era nessuno. "Dove saranno tutti?" - si chiesero perplessi. Finalmente passò un uomo che galoppava di gran carriera gridando: "Sono in ritardo: tra due minuti inizia il derby!". Gli extraterrestri lo seguirono di nascosto fino al grande stadio, dove i Blu e i Rossi si disputavano la finale del Campionato di Calcio. Il punteggio era sullo zero a zero, ma l'arbitro aveva appena fischiato un calcio di rigore per i Blu. Gli extraterrestri invasero il campo proprio mentre l'attaccante stava per tirare il pallone contro il portiere. La reazione del pubblico di entrambe le squadre fu feroce. "Chi sono quei pagliacci? Come si permettono? Fuori dal campo! Buffoni! Tornate a casa!". Poi, come se non bastasse, da tutto lo stadio cominciò sui poveri extraterrestri un bombardamento di pomodori e cavoli marci. Gli alieni fuggirono senza voltarsi, corsero alla navetta, salirono sull'astronave e ripartirono veloci per il loro mondo lontano. "Da queste parti sono troppo valorosi. Meglio filarsela!" - conclusero terrorizzati. Da allora nessuno li ha più rivisti. La partita tra Rossi e Blu finì in pareggio; e lo scudetto fu assegnato a entrambe le squadre.





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