Concorso a cattedra: Miur sottrae al Sud migliaia di posti per darli al Nord
Data: Domenica, 30 settembre 2012 ore 11:00:00 CEST Argomento: Sindacati
Non è la
prima volta che accade: serve un commissario ad acta per ristabilire la
giusta distribuzione. - “Anche il Governo dei tecnici non tradisce la
pessima consuetudine della classe politica italiana di favorire le
regioni del Nord Italia a danno di quelle del Sud: come si potrebbe
altrimenti interpretare il ‘travaso’ di migliaia di posti riguardanti i
vincitori del concorso a cattedra per docenti appena bandito,
inizialmente assegnati alle regioni del Meridione, ma che nel bando
finale sono passati alle regioni del Nord?”. A chiederlo pubblicamente
è oggi il sindacato Anief, dopo aver scoperto che solo in Sicilia sono
state sottratte 406 cattedre (in prevalenza della scuola primaria)
delle 1.600 annunciate ai sindacati pochi giorni fa dallo stesso
ministero dell’Istruzione: cattedre che andranno a regioni come il
Piemonte, la Lombardia e il Veneto. Secondo l’Anief la corretta
distribuzione degli 11.542 posti da assegnare ai vincitori del concorso
pubblico era quella originaria consegnata anche ai sindacati: il numero
di cattedre attualmente vacanti e quelle che si liberanno nei prossimi
due anni, per effetto dei pensionamenti, rimane infatti di gran lunga a
favore delle regioni del Sud. A tal proposito, è più che significativa
la proiezione di cessazioni lavorative che lo stesso Miur ha realizzato
per gli istituti superiori: in Campania, la regione si attende 1.640
nuovi pensionati al termine dell’attuale anno scolastico, fino ad
arrivare a 1.735 cessazioni nel 2014/15; in Sicilia, i numeri di coloro
che lasceranno il servizio è in media di oltre 1.100 unità l’anno.
Mentre al Nord i numeri sono decisamente più bassi: vale per tutti il
caso della Lombardia, la regione peraltro con il numero maggiore di
dipendenti scolastici, dove al termine di quest’anno saranno solo 678 i
docenti ad andare in pensione, ancora meno (666) nel 2014, per poi
salire nel 2015, ma comunque non oltre le 700 unità. Eppure la
Lombardia è una di quelle regioni “premiate” dal Miur con un’aggiunta
inaspettata di centinaia di posti per nuovi insegnanti. “Purtroppo –
commenta Marcello Pacifico, presidente dell’Anief – stiamo assistendo
ad una vicenda deplorevole, a cui purtroppo già siamo abituati: basta
ricordare che non troppi mesi fa il Consiglio di Stato ha condannato e
commissariato il Miur perché non ha mai spiegato il motivo per cui
anche in occasione delle immissioni in ruolo del 2011 il Ministro
Gelmini ha assegnato un numero maggiore di cattedre sempre, guarda
caso, alle regioni del Nord”. Ora la storia si ripete. Per questo il
giovane sindacato sostiene che non è possibile che un Ministro della
Repubblica italiana possa firmare dei provvedimenti in base ai quali i
posti da insegnante nella scuola pubblica vengono spostati come se
fossero delle pedine: il personale merita rispetto. “Secondo i legali
dell’Anief – continua Pacifico – ci sono dunque tutti i presupposti
perché sulla suddivisione dei posti del concorso a cattedra venga
nominato un commissario ad acta. Il cui compito sarebbe quello di
approfondire i motivi dell’attuale spostamento, in modo da rivedere
l’entità dei docenti che verranno assunti in ogni regione italiana al
termine del concorso a cattedra pubblicato martedì scorso in gazzetta
ufficiale. Ci stiamo già attivando perché ciò avvenga”.
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