Il vero concorso a cattedra… e i veri vincitori!
Data: Venerdì, 28 settembre 2012 ore 03:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Chissà quante volte, in questi giorni d’inizio anno scolastico, in sala docente e nei lunghi corridoi delle nostre scuole, abbiamo parlato e… sparlato del “concorsone” del ministro Profumo. Abbiamo rovistato riviste specializzate e siti internet per capire di più (se è possibile capire) dei requisiti per poter partecipare, delle classi di concorso che potranno concorrere, delle prove di selezione e dei testi preliminari… E su tutti è montata, naturale come la pioggia d’inverno, la rabbia e il disappunto per un altro ennesimo “schiaffo” ai precari storici della scuola italiana. Voglio dire, intanto, che dobbiamo dare atto, al ministro, che questo concorso viene bandito dopo tantissimi anni dal precedente, anche se, quello del 1999, non ha ancora “prodotto”, per intero, i suoi effetti, cioè, non ha, a tutt’oggi, assorbito tutti i suoi legittimi “vincitori”, spalmati, come sono, in tutte le graduatorie “ad esaurimento”… Il che la dice lunga sull’efficacia e l’utilità di un concorso a cattedre! A scanso d’equivoci, vorrei dire, inoltre, che non possiamo essere, pregiudizialmente, contrari al concorso a cattedra, per reclutare i docenti della scuola. Intanto perché è sicuramente un’occasione importante per svecchiare il personale scolastico, inoltre, è un modo, giuridicamente legittimo e sostanzialmente valido, per selezionare e qualificare gli insegnanti, per premiare la meritocrazia e la capacità individuale (la nostra Carta Costituzionale indica, nel concorso pubblico, “l’unico modo” per poter accedere ai posti statali). Anche se, per solo amor di patria, non vogliamo, in questa sede, sollevare la questione delle tante categorie di lavoratori statali che sono entrati di ruolo senza mai aver superato uno straccio di esame e di concorso pubblico… né vogliamo fare un problema di numeri. Vogliamo semplicemente porre l’attenzione sui migliaia di precari della scuola pubblica che, in passato, sono entrati di ruolo perché hanno, loro si, superato un altro e ben più importante concorso. Un concorso fatto di anni di lavoro, di studio, di preparazione e di lezione frontale con i ragazzi, di migliaia di ore di spiegazione, di verifica, di valutazione, di confronto, di dialogo, gomito a gomito, con i propri alunni, lezione dopo lezione, giorno dopo giorno, anno dopo anno! Questo è il vero concorso a cui mi riferisco. Questo si, che i nostri precari storici l’hanno superato! Bisogna avere il coraggio di dire che i nostri insegnanti, hanno svolto mille concorsi in ogni ora di lezione, in ogni giorno, in ogni anno scolastico! Un concorso che vale un’intera vita e che hanno superato a pieni voti… E adesso il ministro mi viene a parlare di un concorso per 11 mila cattedre!? E no! Noi non ci stiamo! A parte il fatto che le “vecchie” graduatorie soppesano alcune caratteristiche importanti per la professione docente, cioè, oltre ai titoli ed ai certificati di accesso, “considerano”, soprattutto, la competenza e la professionalità (a questo corrispondono i famosi “punti”), che si acquisiscono solo con il servizio e l’esperienza quotidiana e pluriennale,… “sul campo di battaglia”. E poi, ripeto, che significa un bando di selezione per 11 mila docenti, a fronte di oltre 120 mila contratti a tempo determinato l’anno per i “poveri” precari delle vecchie graduatorie ad esaurimento, per i centinaia di migliaia di docenti precari d’Italia, che ogni anno lottano e sperano per “un si o un no”! Loro si, che hanno già vinto il concorso,… quello vero!

Angelo Battiato (inviato speciale a Brescia)
angelo.battiato@istruzione.it





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