I ragazzi dell’ITI Cannizzaro di Catania in visita alla DUCATI
Data: Giovedì, 27 settembre 2012 ore 17:01:25 CEST
Argomento: Istituzioni Scolastiche


Nell’ambito delle attività  dello Stage C5 “progetto Autronica” di quest’anno, i nostri corsisti accompagnati dai proff. Domenico Crudo e Andrea Campagna hanno recentemente visitato lo Stabilimento ed il Museo della Ducati a Bologna. Nella factory di Borgo Panigale, su un’area di oltre 10000 mq, è stato possibile rivivere la produzione e la storia delle competizioni del famoso marchio italiano a due ruote. Da un lato il percorso lungo le linee di produzione dello Stabilimento ha permesso di seguire step by step la costruzione dei modelli della casa bolognese (dal certosino assemblaggio del motore, fino all’emozione del primo “vagito” ante collaudo di una moto); dall’altro lato la visita del Museo ha consentito di raccoglie le testimonianze di oltre mezzo secolo di competizioni e una cospicua parte della storia dell’Azienda emiliana, fondata dai fratelli Ducati nel lontano 1926. Il tour è iniziato all’interno della fabbrica dove la bella e gentile guida che ci è stata assegnata, si è dilungata in argomenti di meccanica, con ampie digressioni sulla famosa distribuzione desmodromica. La visita alle linee di montaggio si è rivelata molto istruttiva ed interessante: la pulizia e l’ordine regnano sovrani, mentre una musica in sottofondo accompagna la morbida gestualità degli addetti alla produzione. Purtroppo il reparto corse non è visitabile; ci si è dovuti accontentare di uno sguardo rubato attraverso un oblò sulla porta di un’area off limits per i comuni mortali. Nel Museo trovarsi di fronte a ciò che finora si è visto soltanto in TV o su qualche libro, è stata una sensazione veramente unica: la 900 di Mike The Bike sembra un mostro assopito, la numero sedici di Paul Smart ha linee perfette e poi ancora la 750ss della scuderia Spaggiari, la 900 NCR, la TT1, la TT2‘600 per citarne solo alcune, fino all’apoteosi dell’angolo superbike, dove sui cupolini troneggiano Lucky, Foggy, Nitro Nori, Baylisstic… non semplici “moto”, ma opere d’arte. In quell’Olimpo riservato solo ai vincitori, non c’è putroppo posto per la moto di Rossi, unico neo che ci riconduce ai giorni nostri. La visita si è conclusa così, con una goccia finale dal sapore agro-dolce rimarcato dal fatto che il marchio bolognese ha da poco varcato le Alpi, ma ha lasciato comunque, indelebile nella memoria di noi visitatori, l’immagine di un’azienda con una sua storia ed una sua personalità in cui ingegneria ed arte si fondono assieme in un connubio che solo noi italiani riusciamo a creare ed il mondo intero ci invidia. Un doveroso ringraziamento va al prof. ing Massimo Olivieri docente ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale e Meccanica dell’Università di Catania e all’ing. Marco Paradisi Field quality manager della Ducati Motor Holding il cui interessamento ha permesso di organizzare e vivere questa esperienza unica.
Domenico Crudo





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