Profumo: ''Rivedere l'ora di religione''
Data: Martedì, 25 settembre 2012 ore 14:41:15 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Il ministro: «Il Paese è cambiato, nelle aule ci sono molti stranieri: ormai è tempo di cambiare anche il modo di studiare la geografia" - La scuola deve cambiare e aggiornarsi, contribuendo alla crescita del Paese. A cominciare dai programmi di religione e geografia in un paese multietnico come è diventato l’Italia. Ne è convinto il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, secondo cui il segno di un cambio di passo è dato dal concorso per i docenti, il cui bando è oggi sulla Gazzetta ufficiale. Nel giorno dell’inaugurazione ufficiale dell’anno scolastico al Quirinale, il ministro ha espresso l’esigenza di «cambiare il modo di fare scuola» con «una revisione dei programmi» a partire dall’insegnamento della religione ma anche della geografia. «Nelle scuole ci sono studenti che provengono da Paesi, culture, religioni diverse» - ha dichiarato - la scuola è più aperta, multietnica, capace di correlarsi al mondo di oggi. Anche il concorso per gli insegnanti è orientato a preparare la «scuola del futuro»: per questo dopo la prova sulla capacità logiche e deduttive, i candidati dovranno provare la conoscenza dell’inglese e dell’ informatica. Infine, dimostrare con una prova pratica «la capacità di stare con i ragazzi». Il concorso - ha sottolineato Profumo - rappresenta «una grande opportunità»: in un momento «così difficile per il Paese» il ministero ha avviato un processo di assunzioni che darà lavoro a 54mila persone. «I precari non possono non tener conto - secondo il ministro - che vi è una legge finora inapplicata ma che va rispettata: solo così si attua la normalizzazione del paese». Le reazioni alle parole di Profumo non si sono fatte attendere: «Ci auguriamo che le dichiarazioni del ministro sull’ora di religione non siano un’arma di distrazione di massa, mentre è in arrivo il concorso», ha dichiarato Pierfelice Zazzera (Idv), vicepresidente della Commissione Cultura della Camera. «Ci piacerebbe ascoltare dal ministro che insieme alla revisione dell’ora di religione si avviasse un taglio ai fondi stanziati per le scuole private e confessionali, così come prevede la nostra Costituzione», osserva la senatrice dei Radicali Donatella Poretti, secondo cui è giusto rivedere i programmi dell’ora di religione «purchè sia chiaro che si deve passare dall’abolizione dell’esistente. Oggi nelle scuole italiane non si insegna storia delle religioni, ma si fa catechismo coi soldi pubblici». Il ministro «ha ragione - dichiara il portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi, Daniele Lanni - i programmi di religione e di geografia vanno assolutamente rivisti. Ma questo non può però bastare per risollevare la didattica italiana, ferma a più di 40 anni fa»....
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