Contro la dispersione scolastica, problema che tocca 3 studenti italiani su 10 ''Un angelo custode'' per ogni minore che rischia di lasciare la scuola
Data: Lunedì, 24 settembre 2012 ore 15:35:57 CEST Argomento: Rassegna stampa
Mentoring lancia la
campagna “Cambia la vita di un bambino" - ROMA - Incontri che cambiano
la vita. Persone che, con le loro parole ed il loro esempio, diventano
punti di riferimento, stelle polari che ci guidano nelle difficoltà
dell’esistenza. Se ogni bambino che vive in condizioni di disagio
potesse contare sull’aiuto e sull’affetto di una guida ben formata,
probabilmente non lascerebbe la scuola e non cadrebbe nella trappola
della droga e della violenza.E’ questa l’intuizione di Matilda Raffa
Cuomo, da cui nasce Mentoring Usa Italia Onlus. Negli Stati Uniti, dal
1987 ad oggi, Mentoring ha già salvato 20.000 studenti e annovera
sostenitori del calibro di Bill Clinton, John McCain, Cindy Crawford,
Andrea Bocelli, Colin Powell, le cui esperienze sull’importanza di aver
incontrato un “angelo custode” nella loro vita sono state raccolte da
Matilda Raffa Cuomo nel libro “The person who changed my life”.
L’iniziativa viene replicata on line, in collaborazione con InTime, il
blog di Francesco Russo, e la collaborazione di un centinaio di
influencer, giornalisti e Mentori di eccellenza che hanno deciso di
aderire alla campagna raccontando a loro volta qual è stato il mentore
che ha influito maggiormente nella propria vita. Così Luca Tremolada,
Zeno Tomiolo, Viviana Musumeci, Letizia Palmisano, Luca Oliverio e
tantissime altre penne e facce note della rete che hanno deciso di
sostenere l’iniziativa diventando testimonial del numero 45507. Per
diventare testimonial dell’iniziativa con il proprio racconto è
sufficiente inviarlo all’indirizzo email
comunicazione@mentoringusaitalia.org con l’oggetto “il mio mentore”
oppure è possibile seguire la discusione su twitter con l’hashtag
“#ilmiomentore” e raccogliere la sfida di ringraziare il proprio
mentore in 140 caratteri..Come funziona la metodologia Mentoring? In
sintesi, quando un ragazzo vive un disagio tra i banchi di scuola, un
mentore lo sostiene: si tratta, quindi, di una relazione one-to-one tra
un minore, il Mentee, e un volontario adulto adeguatamente formato, il
Mentore. La sede di ogni singolo intervento di mentorato è l’Istituto
scolastico di appartenenza dei ragazzi seguiti, con cadenza settimanale
(un giorno a settimana, di pomeriggio, in orario extrascolastico).
L’obiettivo è quello di sviluppare nello studente conoscenze,
competenze emotive e sociali per comprendere, ad esempio, l’importanza
della scuola e trovare insieme (mentore e mentee) le modalità per
superare il disagio scolastico, oppure l’abuso di droga o la tendenza
al bullismo. L’intervento di mentorato si articola in tre fasi: una
prima fase è di confronto preliminare tra mentori e mentee; la seconda
è quella della relazione metodo one-to-one (peculiarità del modello);
la terza fase è quella finale di valutazione da parte del mentore della
relazione con il ragazzo (diario di bordo). I fondi raccolti nella
campagna “Cambia la vita di un bambino” serviranno a finanziare 50
programmi di mentorato in tutta Italia per prevenire l’abbandono
scolastico, l’abuso di droga, binge drinking e violenza negli stadi per
1000 minori a rischio.
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