Primo Giorno di Scuola
Data: Venerdì, 14 settembre 2012 ore 08:16:51 CEST
Argomento: Redazione


Primo giorno di scuola. Uno di quei giorni, che non si amano per se stessi, ma per l’attesa che in un modo o in un altro li prepara. Perchè carico della speranza che un’estate possa aver cambiato tutto. Professori, alunni, aule.
Per i promossi, per i bocciati, per i creditori e i debitori.
Per non tradire le speranze di otto milioni di alunni, con gli zaini carichi di storie e pensieri. Non bastano le  lavagne elettroniche, gli ipad a buonmercato, la scuola dei pof con effetti speciali. Bisognerebbe tornare alle piccole cose, ai bisogni, alle persone. Alla  humanitas dell'educare. Non è questione di ri-forma, di assi culturali, di Ocse e quizzoni ma, di ri-forma mentis. Un ritorno all'edu-CARE, un ritorno alla pedagogia. Ogni uomo preposto a guidarne un altro, che lo voglia o no, lo educa. Se pretende solo di istruirlo, lo educherà lo stesso, all’irrealtà,  alla noia, all'ipocrisia... '
''Non vasi da riempire ma fiaccole da accendere''

Non si può non educare se si sta in un alula cinquepercinquemetriquadrati, per cinque ore al giorno. Bisogna tornare alla geografia umana, all'esplorazione dal piccolo al grande, dal quartiere al mondo. Educare è introdurre alla realtà e solo chi entra in contatto con la realtà entra in contatto con se stesso. In-segnare mappe per cosmografie interiori. Partendo ognuno dalla propria disciplina, dal proprio sapere che generosamente offrirà a chi gli sta di fronte. Affinchè programmi,  programmazioni e consigli di classe siano fatti per insegnare, non per annoiare,non per spendere il fondo d'istituto, per il raggiungimento degli ''obiettivi minimi prefissati'' per i debiti, per i crediti.
Le carte, la burocrazia, i riti collegiali,  siano il riflesso di una azione educativa che dalle elementari alle superiori, per 13 anni possa insegnare come amare la vita, la bellezza, il mondo.
In questo primo giorno di scuola, carte, registri, pof e ri-pof, siano messi da parte, invece, portiamo con noi l'entusiasmo e il libro che abbiamo amato di più e, leggiamo ai nostri ragazzi, la pagina che ci ha cambiato la vita.

Che sia un buon inizio per tutti gli ottomilioni di alunni, per i settecentocinquantamila insegnanti (precari e non), per i bidelli, per i presidi, per i genitori che attenderanno al cancello. Perchè possa essere un giorno vero, fatto di ritorni, scoperte, in-contri.
Senza malumori.
Senza burocrazie.
Senza finzione.

Poi domani, sarà domani.
Giusi Rasà






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