La scuola delle il-legalità
Data: Venerdì, 14 settembre 2012 ore 07:00:00 CEST
Argomento: Associazioni


E’ di queste ore la notizia che è dovuto intervenire il giudice per fermare lo scempio stile medioevo alle nomine annuali di Mantova dove dei colleghi erano stati fatti fuori dalla graduatorie colpa gravissima quella di essersi rivolte ad un giudice per cercare di ottenere un diritto negato. Per lo stato, ma anche per sindacati e partiti, dopo vent’anni di berlusconismo si è introiettato il concetto che ricorrere ad un giudice è da considerarsi un atto contro sistema, antidemocratico, una violazione delle regole, che i partiti ed i loro rappresentanti nominati e non eletti dai cittadini, hanno il diritto divino di promulgare anche delle leggi assurde e che il governo attraverso i suoi ministeri ed i suoi funzionari hanno anch’essi il diritto divino di applicarle come meglio credono o semplicemente non applicarle o violarle apertamente, consci di essere assolutamente al di sopra della legge. Meno male che questa volta, data la gravità del fatto il giudice dovrebbe riuscire a sanare l’illegalità, ma ci sono tantissimi casi in cui le scuole operano in assoluto spregio delle regole scritte.

Tutti di docenti a tempo determinato sanno che il contratto annuale si intende sino al 30 giugno o “fino al termine delle attività didattiche”. Da quando è stato introdotto il sistema dei debiti da colmare durante il periodo estivo va da se il fatto che nelle classi dove ci sono alunni con debito le attività didattiche si concludano quando si fanno gli scrutini di questi alunni, di solito tra fine agosto ed inizio settembre.

Come si comportano le scuole in questi casi? Non solo violano il contratto dei docenti precari facendolo decadere lo stesso al 30 giugno ma poi commettono un altro illecito utilizzando la norma delle convocazioni a supplenza breve per assumere il docente precario da graduatoria di istituto, per uno o due giorni giusto il tempo degli scrutini. Ma la legge prevede che da graduatoria dovrebbe essere chiamato il primo in graduatoria e via scorrendo e non “direttamente” il docente a contratto l’anno precedente.

Due norme violate senza che nessuna organizzazione politica o sindacale abbia mai, non dico denunciato, diffidato le scuole, ma neanche scritto una sola riga in proposito.

Queste palesi illegalità si aggiungono agli attacchi fortissimi alla scuola ed al lavoro che i precari della scuola sono costretti a fronteggiare, come i corsi di riconversione su sostegno per i soprannumerari che causerà l’anno prossimo la perdita di 10.000 posti di lavoro, seppur precari, o la falsa propaganda del concorso per i nuovi docenti che invece è soltanto il tentativo di distribuire con logiche clientelari i posti di lavoro a tempo indeterminato nella scuola, diventata merce ormai rarissima per burocrati senza scrupoli. Concorsi che costeranno ai cittadini tutti 150 milioni di euro quando i nostri figli sono costretti ad andare a scuola con la carta igienica nella cartella ed il tempo pieno al sud è un miraggio per il 95% degli studenti della primaria.

Certamente vorremmo dei docenti coraggiosi che denunzino queste illegalità ma comprendiamo, facendone parte, tutti quelli che si accontentano di lavorare a “giornata” o che stanno correndo in questi giorni dagli avvocati con i quali avevano intrapreso il ricorso per l’assunzione a tempo indeterminato per far annullare questo azione legale perché “sfortunato quel paese che ha bisogno di eroi!”

Rete Precari Scuola Sicilia
reteprecariscuolasicilia@gmail.com





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