'Chi' contro 'chi'? cosa succede nel mondo dei docenti precari della provincia di Viterbo?
Data: Martedì, 11 settembre 2012 ore 19:17:13 CEST Argomento: Opinioni
Lettere in
redazione
In un periodo di sacrifici, tagli, disoccupazione e recessione, ormai è
raro che faccia notizia un caso di “mala-istruzione” con danni ai
docenti precari di turno, ma il caso della provincia di Viterbo diventa
al quanto misterioso e quasi da “intrigo internazionale”.
Non voglio alimentare dubbi e malvagità su alcuno, ma il fatto che da
nessun organo istituzionale, sindacale ne dai media vengano sollevate
proteste o obiezioni di sorta, mi inquieta non poco.
Mettiamo ordine ai fatti.
fermo restando che in questa provincia il numero di docenti di sostegno
della scuola secondaria di secondo grado immessi di ruolo negli untimi
anni è il più basso d’Italia (negli ultimi 4 anni solo 4 docenti) ecco
la strana serie di eventi a cui abbiamo dovuto assistere:
- il 7 agosto del 2012 nel primo documento delle immissioni di
ruolo As 2012/2013, una fatina buona passata per caso dal MIUR, dava
ben 60 (sessanta) posti di ruolo nel sostegno alla provincia di Viterbo.
- Il 10 agosto del 2012, abbattuta a fucilate la fatina buona, nel
secondo documento delle immissioni di ruolo As 2012/2013 i posti di
sostegno passano da 60 a 4 (quattro)
- Il 20 agosto del 2012, per la serie piove sul bagnato, l’USP di
Viterbo con la nota Prot.n.4556 stabilisce che i 4 posti di sostegno
vadano assegnati alla scuola secondaria di primo grado (26 immissioni
di ruolo negli untimi 4 anni).
- Il 29 agosto del 2012, alle convocazioni per il tempo determinato
sul sostegno, viene annunciato che i posti in deroga non sono stati
ancora assegnati per “FERIE DELL’IMPIEGATO CHE SE NE OCCUPA”. Verranno
assegnati in seguito dopo che docenti che ne avevano il diritto hanno
dovuto scegliere sedi a 60/70 chilometri di distanza rispetto alla sede
vicina che sarà assegnata dalle deroghe.
- L’11 settembre (data purtroppo storica, ma questo non credo che
giustifichi l’accaduto), solo poche ore fa (notizia comunicatami via
Facebook),un gruppo di docenti (quasi tutte donne, come risulta dal
post inviato) che si apprestavano a contestare il ministro Profumo in
visita presso l’Università della Tuscia a Viterbo, ANCOR PRIMA DI
INIZIARE LA CONTESTAZIONE (per altro pacifica) venivano fermati dalle
forze dell’ordine, portati in questura e sottoposti a perquisizioni,
identificazioni e foto segnaletiche. Credo si chiami fermo preventivo
(ormai le forze dell’ordine dopo l’ultimo corso “Chiaroveggenza e magia
del Profumo Scolastico” lo considerano molto efficace).
Allora sogno, realtà, ipotesi fantastiche: CHI CONTRO CHI? e
perché nessuno protesta? Perche dalla provincia, dalle associazioni
sindacali, dai politici locali non si alza nemmeno un alito di orgoglio
a difesa del proprio territorio? Per molto meno ho visto politici
arrampicarsi sulle barricate, ma forse, per la scuola nel Viterbese le
barricate non ci sono più.
Prof. Giuseppe Crisà
giuseppe.crisa@istruzione.it
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