Personale amministrativo e tecnico ATA precario, al via la lotteria delle 30 scuole, la “casualità”, l’unica vera certezza!
Data: Giovedì, 06 settembre 2012 ore 05:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


Lettera aperta al Ministro Profumo e alle OO.SS.
Mario Di Nuzzo (ATA), é allarme rosso. Dal 01/09/2012 si ripete il solito copione, dando il via alla lotteria delle 30 scuole tra sentimenti di rabbia e delusione e la totale assenza di ammortizzatori in favore dei precari ATA che a differenza degli anni scorsi non potranno usufruire neanche nel DM Salva – precari 2012, condannando il personale precario della scuola, ad un esilio forzato lontano dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. Neanche l’ombra di provvedimenti da inserire in atti parlamentari a tutela dei precari ATA, solo la facoltà per i Dirigenti Scolastici di nominare dalle graduatorie d’istituto per motivate esigenze il personale supplente fino all’avente diritto, solo attraverso la “casualità” di scelta delle 30 scuole, l’unica vera certezza rimasta ai precari e non dalle graduatorie prioritarie su base distrettuale a scelta del candidato. L’unico particolare è che si tratta di precari storici con non meno di 10 anni di servizio inseriti in graduatoria permanente ATA sin dall’alba dell’autonomia. Altro che merito e stabilizzazioni, tagli e risparmi senza precedenti, accompagnati da una insufficiente strategia sindacale che non giova a nessuno, né ai precari ATA, né ai docenti dichiarati parzialmente inidonei, né alle casse dello Stato, che pur di far transitare il personale docente nei ruoli ATA rischia di rimetterci più della stabilizzazione dei precari ATA.
Se è vero che un docente non può essere demansionato, in teoria dovrebbe essere collocato nel profilo di assistente amministrativo con un contratto di 18 ore con pari stipendio circa € 1.200  di docente senza alcuna qualificazione e competenza nel settore ATA e quindi ne occorrerebbero 2 per coprire un posto di assistente amministrativo, cioè per coprire l’orario di 36 ore previsto dal CCNL per il personale ATA. E se suddetto personale giustificatamente sarebbe costretto a ricorrere durante l’anno alla malattia per sopravvenuti problemi di salute o carichi di lavoro troppo stressanti nelle segreterie scolastiche, dovrebbe essere sostituito con personale amministrativo, a meno che il MIUR si inventi la sostituzione del personale docente inidoneo assente, con altrettanto personale che nel frattempo non ha trovato posto nei profili di assistente amministrativo (circa 1.100 docenti inidonei soprannumerari), su sostituzione del collega assente. Certo ormai c’è da aspettarsi di tutto, quindi non ci sarebbe da meravigliarsi di ulteriori sorprese.
Attualmente ripercorrendo le tappe del personale amministrativo, alla fascia stipendiale 0-8 corrisponde una remunerazione di circa € 1.000 e quindi la stabilizzazione di questo personale è più conveniente per lo Stato e inoltre si tratta di personale qualificato, con un contratto già a 36 ore e totalmente diverso rispetto ai docenti inidonei sia per remunerazione che per compiti assegnati.
Se poi la vogliamo dire tutta, il MIUR potrebbe chiudere le graduatorie permanenti ATA trasformandole ad esaurimento, smaltendo e stabilizzando gradualmente il personale ATA precario ivi incluso, (prevedendo per il futuro un numero chiuso di addetti alle segreterie, sulla base dell’effettiva esigenza), servendosi del personale in organico funzionale, per sopperire alle assenze del personale in servizio nelle istituzioni scolastiche, senza la necessita di ulteriori supplenze del Dirigente Scolastico e oneri aggiuntivi per lo Stato, semmai premiando sottoforma di straordinario, o altro incentivo il personale a cui viene demandata la sostituzione del collega assente ad esempio con riposo compensativo, ecc. D’altra parte solo nel comparto scuola esiste il meccanismo delle supplenze, e ciò ha generato nel corso degli anni 250 mila precari ATA e Docenti un contenzioso che sfiora gli 8 milioni di euro se ai precari sarà dato il risarcimento dovuto, per la violazione dell’accordo quadro dell’UE sul lavoro, mentre negli altri comparti pubblici vengono banditi periodicamente concorsi per titoli ed esami a numero chiuso in base alle effettive esigenze e il personale in servizio deve sopperire alle assenze dei colleghi assenti, senza che vengano individuati nuovi lavoratori fino a nuovo concorso.     
Tali proposte vanno ascoltate perché a rimetterci sono sempre i più deboli i quali rischiano di rimetterci salute e lavoro. Anticipatamente ringraziamo chi ci ascolterà, Confidando nel buon senso di chi ci governa e di chi dovrebbe tutelare la categoria e intende promuovere iniziative in favore dei precari ATA della scuola pubblica.

mario.dinuzzo@libero.it





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