Concorso presidi congelato, Profumo rassicura tutti: Stiamo valutando il da farsi
Data: Lunedì, 03 settembre 2012 ore 20:27:16 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Quanto ai problemi che si creeranno nelle scuole con l’imminente avvio dell’anno scolastico, il ministro ha detto che si sta studiando una soluzione per tamponare l’emergenza. Da alcune forze politiche è stato auspicato il varo di un decreto che consenta l’immediato conferimento degli incarichi di presidenza, eventualmente limitato all’anno scolastico 2012-2013, ai soggetti inclusi nella graduatoria di merito del concorso pubblicata dall’ufficio scolastico regionale della Lombardia. Ma altri chiedono l’annullamento del concorso.
Lo stesso ministro, in una conversazione con l'Ansa, aveva sgombrato il campo da qualsiasi equivoco: "Nessuno ha mai detto di voler cancellare le attuali graduatorie. Le attuali graduatorie, finchè non saranno esaurite, resteranno. Si svuoteranno man mano. Ma non ci saranno - ha aggiunto - nuove graduatorie derivanti dai concorsi che stiamo per bandire. Questi concorsi avranno un numero di vincitori pari al numero di posti messi a concorso".
29 agosto - Bloccate le nomine dei presidi Commenti

La protesta dei 406 insegnanti invade il Provveditorato
Assegnate 475 scuole in reggenza
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I docenti hanno formato un gruppo per ottenere il ribaltamento della sentenza del Tar e rendere valida la graduatoria del concorso per presidi, annullato dai giudici
di Luca Salvi

La riunione dei docenti nell'istituto Schiaparelli
Milano, 30 agosto 2012 - Dall'Ufficio scolastico regionale ne sono passati di cortei di protesta, dagli studenti ai sindacati, dai docenti ai bidelli. Ma duecento candidati presidi inferociti non si erano mai visti. Ieri i 406 insegnanti giudicati idonei al concorso per dirigenti scolastici lombardo si sono ritrovati per il redde rationem. «Sono quattro anni che ci prepariamo e riteniamo di aver superato le prove con merito», affermano. Prima, quasi tutto il gruppo dei candidati è entrato negli uffici di via Ripamonti, poi, il direttore dell’Usr, Giuseppe Colosio, ha accolto una delegazione.
Colosio ha dimostrato la sua solidarietà: «La vostra causa è condivisa dal nostro Ufficio. Faremo di tutto per risolvere la situazione». I 406 si sono detti pronti a sostenere la posizione del ministero dell’Istruzione, in vista della sentenza nel merito che il Consiglio di Stato ha fissato per il 20 novembre, anche se sotto sotto qualcuno non si fida più dell’Usr: «Visto come sono andate le cose, speriamo non facciano più errori».
Intanto, un’altra delegazione veniva ricevuta in Regione. Al pomeriggio, almeno 300 dei mancati presidi si sono ritrovati all’Itis Schiaparelli, la scuola dove si erano svolte le prove orali. «Abbiamo formato un gruppo di coordinamento — rivela Amanda Ferrario, scelta come portavoce — per ottenere il ribaltamento della sentenza del Tar e rendere valida la graduatoria. Abbiamo svolto un concorso duro ma onesto. E vogliamo che sia fatta giustizia. Se Tar e Consiglio di Stato hanno detto che le buste dei nominativi erano trasparenti, non si può dire diversamente, ma devono dimostrare che la commissione le abbia guardate. Invece erano divise dai compiti e venivano abbinate solo alla fine».
I 406 candidati sono intenzionati a proporre un’opposizione di terzo nel procedimento. Dall’altra parte, i 101 docenti, il cui ricorso contro l’esclusione dagli orali aveva portato al disvelamento delle buste trasparenti in controluce, invitano tutti ad abbassare i toni. «Il vero problema non siamo noi — affermano — ma le promesse fatte da Colosio di rapide immissioni, senza fare i calcoli con la legge. Anche noi ci siamo preparati per l’esame. Siamo tutti docenti sullo stesso piano. A tutti è stato leso un diritto e la giustizia amministrativa l'ha riconosciuto».
Il ministro Francesco Profumo sta raccogliendo «tutte le informazioni in attesa di prendere provvedimenti sulla vicenda». Intanto, la direzione scolastica regionale ha assegnato tutte le 475 reggenze lombarde (127 di Milano e provincia), come pubblicato sul sito http://www.istruzione.lombardia.gov.it/protlo_11132_12/.
Il dirigente scolastico del classico Beccaria, Roberto Proietto, guiderà anche il liceo Severi-Correnti. Agostino Miele, a capo dell'Itt Gentileschi, dirigerà anche il liceo Moreschi. Non mancano anche le triple reggenze. Miur e Usr promettono di fare di tutto per salvare il concorso. Ma, per ora, rimane sul tavolo l’ordinanza del Consiglio di Stato, che ha ribadito la sospensione del concorso presidi, come stabilito dal Tar, perché «le buste contenenti i nominativi dei candidati hanno natura tale da rendere astrattamente leggibili i nominativi stessi», in contrasto con il principio di anonimato. Niente sospensiva della sentenza del Tar, come concessa in un primo momento dal presidente dell'organo giurisdizionale, e niente nomine, nonostante le graduatorie dei candidati vincitori fossero già pronte.

Scuola, la preside nel limbo: "Tanti sogni infranti dopo il concorso"

Marzia Campioni di Paderno è una dei 406 presidi risultati idonei e «beffati» dal concorso bloccato dal Consiglio di Stato
di Roberta Rampini

Marzia Campione, vice preside dell'istituto Cannizzaro di Rho (Studionord)
Rho, 1 settembre 2012 - «Le buste sono un pretesto, il nome del candidato si poteva leggere solo in controluce. La verità è che in Lombardia nomi eccellenti non hanno vinto il concorso e quindi è diventata una questione politica, la busta contestata è stata usata anche in altre regioni, come mai gli esclusi non hanno fatto un plissè. Avevo realizzato il sogno della mia vita, aspettavo di sapere il nome dell’istituto che mi era stato assegnato e invece mi è arrivato addosso un macigno».

Il tono della voce al telefono dice tutto: rabbia, amarezza, delusione ma anche voglia di «difendere» quella poltrona conquistata dopo anni di insegnamento e studio. Marzia Campioni, 59 anni, di Paderno Dugnano, docente di chimica all’istituto tecnico industriale statale Cannizzaro di Rho, per anni vicepreside, è una dei 406 presidi risultati idonei e «beffati» dal concorso bloccato dal Consiglio di Stato. Arrivata 324esima in graduatoria, attendeva solo di conoscere quale delle 355 poltrone di dirigente scolastico disponibili in Lombardia avrebbe dovuto ricoprire. Ma la notizia della sospensione del concorso ha rimesso in discussione tutto. «Sono settimane d’angoscia, vincere questo concorso non è stato semplice, sono una docente di chimica e mi sono dovuta cimentare con materie lontane dalla mia preparazione, ho studiato per mesi, anche dieci ore al giorno - spiega la professoressa - ma ho vinto questa sfida con me stessa».

Anche lei ha partecipato alla protesa davanti all’ufficio regionale scolastico di Milano, «siamo decisi ad andare avanti anche insieme all’ufficio regionale scolastico che è dalla nostra parte». L’ex vicepresidente del Cannizzaro questa mattina tornerà nell’istituto di via Sanzio, per il primo collegio docenti del nuovo anno scolastico. Mercoledì 12 settembre sarà in aula, dietro la scrivania, con i suoi alunni, in attesa della decisione di merito del Consiglio di Stato attesa per il 20 novembre, la passione sarà quella di sempre. «Ma cosa accadrà tra due mesi se il concorso fosse dichiarato valido? Al nostro posto arriveranno supplenti in attesa dei professori di ruolo - conclude - e a rimetterci saranno solo gli studenti».

roberta.rampini@ilgiorno.net

 


Ho passato il concorso da preside. Vi racconto la mia estate da incubo
di Francesco Muraro

Sono uno dei 406 candidati idonei del concorso per dirigenti scolastici in Lombardia. Ma questo non vuol dire che, a Milano e in Lombardia, saranno assegnati nuovi dirigenti scolastici alle scuole che ne sono prive (più di un terzo). A luglio le operazioni del concorso – 4 prove distribuite in quasi un anno – erano ormai concluse; si aspettava la pubblicazione delle graduatorie e le nomine.
Poi il colpo di scena: il Tar Lombardia annulla l’intero concorso. La motivazione? Le buste contenenti i dati dei concorrenti, se messe in controluce, facevano intravvedere il contenuto. Si presume che, volendo, si sarebbe potuto violare il principio dell’anonimato, fondamentale in un concorso pubblico.
Nessun fatto specifico viene però rilevato. Ma non voglio entrare nella questione azzeccagarbugliesca. Non voglio nemmeno esprimermi sulle ragioni pro “idonei” – che hanno superato tutte le prove con merito – o pro “ricorrenti” – che si ritengono vittime di una ingiusta selezione.
Mi preme soprattutto raccontare la vicenda umana, mia e non solo mia, e l’effetto disastroso che potrebbe avere questa vicenda sul sistema scolastico lombardo e milanese, se il Consiglio di Stato confermerà la sentenza del Tar. Tra fine luglio e inizio agosto gli “idonei” si sono organizzati. Ci siamo visti in faccia e anche raccontati. Vacanze saltate, interrotte – o, al meglio rinviate – sconforti e rabbie: c’è chi ha iniziato a preparasi per questo concorso da 3/4 anni, ha frequentato (e pagato) master, corsi, seminari; comprato e letto quintali di dispense, manuali, monografie. Insomma, ci si è preparati, come si presume noi si insegni a fare ai nostri studenti.
Tralascio le situazioni personali, anche drammatiche, che ho ascoltato; giusto una per farsi un’idea: vinto il concorso la moglie del candidato idoneo, proveniente da altra regione, si licenzia. Il progetto familiare è questo. Il concorso annullato costerebbe assai caro, a questo punto.
E se non andasse bene per noi? per quest’anno scolastico le scuole milanesi e lombarde avrebbero dirigenti – quelli già in ruolo – a mezzo servizio, assegnati a più scuole. Se combiniamo questa ipotesi a quanto indicato dalla legge che chiede alle scuole di “dimensionarsi” per arrivare ad accogliere almeno 1000 studenti – magari distribuiti in 4/5 edifici diversi – non è difficile immaginare cosa potrebbe succedere: scuole con una organizzazione precaria, temporanea, senza la possibilità di progettarsi, costrette al carpe diem. Forse qualche transumanza verso il privato.







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