L'Italia senza presidi per il flop dei concorsi
Data: Venerdì, 31 agosto 2012 ore 16:09:14 CEST Argomento: Rassegna stampa
A rischio
annullamento anche Umbria e Toscana. A novembre è attesa la decisione
sulla prova nazionale Il sindacalista Carlini: «Gli organici sono stati
già tagliati del 20%» - ROMA - Una scuola su due in Lombardia senza
dirigente a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico e una serie
di ricorsi pendenti davanti al Tar del Lazio che rischiano di inficiare
completamente il concorso per presidi bandito l'anno scorso dal
ministero dell'Istruzione. Il giorno dopo la resa dei conti sui test di
selezione per i candidati ai Tfa (Tirocini formativi attivi), esplode
un nuovo caso: «Disastro concorsi scolastici gestiti dal ministero:
domande sbagliate, buste trasparenti, concorsi annullati», sintetizza
polemico il presidente della regione Lombardia su Twitter. In
Lombardia, secondo i dati del ministero, sono attualmente 575 (su
1.227) le scuole senza dirigente: ci sarebbero 406 presidi da nominare,
ma con i tagli della spending review erano stati immessi in ruolo per
il prossimo anno scolastico 355 dirigenti assunti attraverso il nuovo
concorso. Dirigenti che non potranno prendere servizio: perché il
Consiglio di Stato, in sede collegiale, ha cambiato la decisione presa
a inizio mese dal Consiglio di Stato in versione monocratica e ha di
fatto deciso di non sospendere la sentenza del Tar Lombardia, con cui
il 18 luglio scorso era stato annullato il concorso per dirigenti
scolastici. Il motivo? Le buste con i nomi dei candidati erano troppo
sottili e non garantivano l'anonimato. Poco importa che nelle
motivazioni della decisione si intuisca che i giudici non abbiano
provato effettivamente a leggere i nomi dei candidati attraverso le
buste, peraltro comprate dalla Regione Lombardia attraverso Consip, la
piattaforma ufficiale per gli acquisti della pubblica amministrazione.
Il risultato è che, in attesa dell'udienza di merito fissata per
novembre, quel concorso non è considerato valido, e quindi al direttore
dell'ufficio scolastico regionale, Giuseppe Colosio, tocca in queste
ore nominare dei reggenti, cioè presidi di altre scuole che si
occuperanno anche degli istituti orfani. «Senza prendere un centesimo
in più - sottolinea arrabbiato Gianni Carlini, della Cgil scuola -. E
le scuole italiane sono state già penalizzate dal taglio del 20% dei
dirigenti scolastici, che sono meno di 8.000 rispetto ai 10 mila
precedenti». Purtroppo il caso della Lombardia non è l'unico, secondo
Carlini: si attende il giudizio del Tar anche in Basilicata, Umbria e
Toscana, per i motivi più diversi. Il Consiglio di Stato in Calabria ha
già annullato il concorso, ma la regione non aveva posti disponibili e
quindi non c'è nessun dirigente «lasciato a casa». Ma c'è di più:
«Tutto il concorso per circa 2 mila nuovi dirigenti scolastici è a
rischio annullamento», avverte Marcello Pacifico, dell'Anief,
ricordando che a novembre il Tar del Lazio dovrà decidere anche su
un'altra pioggia di ricorsi, quelli piovuti sulla prova preselettiva
unica nazionale. Nonostante il ministero avesse ritirato un migliaio di
quesiti (sui 4.000 pubblicati e dai quali avrebbe estrapolato le 100
domande del concorso), 8.000 candidati non ammessi alle prove scritte
hanno contestato davanti ai giudici amministrativi domande considerate
sbagliate. «Noi siamo fiduciosi, crediamo che il Tar annullerà il
concorso e che il ministero sarà costretto a bandirne un altro», dice
Pacifico. In effetti si sta già lavorando a quest'ipotesi, come
sottolinea la dirigente del ministero dell'Istruzione Lucrezia
Stellacci. E i dirigenti, circa 1.000 che intanto sono stati nominati
in tutta Italia? «Cercheremo di consolidare comunque le loro posizioni
- assicura Stellacci - nell'ottica della conservazione degli atti».
Valentina Santarpia
www.corriere.it
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