Il SISA pronto ad aprire nelle piazze il nuovo anno scolastico
Data: Giovedì, 30 agosto 2012 ore 11:30:00 CEST
Argomento: Sindacati


Che il mondo dell’informazione non specificatamente scolastica, grandi giornali e televisioni, non capisca niente di scuola, è risaputo, infatti vendono per meravigliose novità decisioni già prese da mesi e un valutazione delle scuole che rasenta il ridicolo, mettendo insieme le assenze dei professori, vietato ammalarsi di cancro perché abbassa la media, e il lavoro trovato dai ragazzi dopo la scuola, del tipo che se sei docente in una periferia disperata e son tutti disoccupati è colpa della scuola, anzi colpa tua.
De Rita ha ribadito che la meritocrazia è inutile, serve la relazione educativa, che certo non si costruisce con questi mezzucci, ma Monti e dintorni non lo sanno e non lo capiscono.
Come SISA ribadiamo la necessità di autentici percorsi di autovalutazione delle scuole e la creazione di istituti autogestiti, come da mesi spieghiamo nel dettaglio.
Poi c’è il proclamato concorso. Una via di mezzo tra una buffonata e una presa in giro. I concorsi si dovrebbero fare, ogni tre anni, come prescrive la legge, non ogni tredici e tornare ad essere abilitanti.
È lo strumento, il concorso, per garantire a ciascun cittadino italiano il diritto di abilitarsi.
Ben sapendo che tra abilitazione e assunzione possono passare anche venti anni, soprattutto se i governi tagliano le cattedre e organizzano classi pollaio, invece di assumere personale.
Questo concorso invece è fatto per gli abilitati, salvo le eccezioni che tuttavia non si sa ancora veramente quali siano, ovvero al momento sembra un semplice giochetto per cambiare la graduatoria, ma non cambiare la sostanza, un insegnante va su, un altro va giù, uno verrà assunto tra dieci anni, l’altro tra dodici.
Nessuno verrà assunto subito perché il Fiscal compact impone di reperire 45 miliardi di euro ogni anno per venti anni e i governi liberisti, che ci uccidono, tagliano il sociale invece di imporre la patrimoniale.
Anzi siamo già in grado di informare i cittadini che dal 2013 le tredicesime di lavoratori pubblici e dei pensionati verranno abolite per sempre.
Per cambiare il posto in graduatoria a questi pochi docenti lo stato spende così 120 milioni, soldi pubblici sperperati in modo ignominioso, riuscendo anche a ingrassare i furbetti che organizzeranno corsi di formazione per il concorso.
Siam ancora ad agosto ma la tragedia in cui versano lo stato e la scuola pubblica sono evidenti.
Il collasso ecologico del pianeta, la scomparsa delle scorte mondiali di grano, l’esaurirsi dell’acqua, la fine in pochi mesi delle risorse alimentari ed energetiche che la terra può dare in un anno dovrebbero essere il primo argomento delle nostre incipienti lezioni, gli insegnanti e gli ATA però sono talmente tartassati da ripiegare nella più disperante sopravvivenza.
La tragedia sociale è sotto gli occhi di tutti, tranne dei politici che come Arlecchino si ritagliano su misura la legge elettorale, per decidere loro anche gli eletti e rendere totalmente inutile il nostro voto.
Come SISA annunciamo un anno di lotte e di presenza in piazza, non vediamo alternative alla cecità del potere, alla loro incapacità di ascolto che rasenta l’idiozia.
Un professore precario pochi giorni fa, al figlio adolescente che gli esprimeva le sue speranze per il futuro ha risposto: “mettiti un dito in gola, forse ti liberi!”, gli ho chiesto perché fosse così brutale. Mi ha spiegato: “Di giorno oramai viviamo alla giornata, di notte ci restano l’insonnia e gli incubi”.
Nonostante tutto, buon anno scolastico, ma soprattutto un buon anno di lotte.
Noi del SISA, nella quotidiana battaglia per la difesa dei diritti di ciascuno, per la costruzione di un domani fondato sulla solidarietà e l’uguaglianza ci siamo e ci saremo sempre.

Davide Rossi
Segretario generale





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