Se poi in udienza di merito il Consiglio di Stato rivedesse la
propria ordinanza e sbloccasse le nomine a novembre e quindi, con
accorgimenti normativi che andranno studiai, si dovesse procedere alla
nomina degli idonei, si avranno altri danni: i dirigenti scolastici
reggenti nel frattempo nominati dovranno gestire un avvio d’anno su più
scuole; le supplenze che si dovranno assegnare a novembre alle classi
dei docenti idonei eventualmente chiamati al contrato, comporteranno
precarietà nelle classi dove quelli sono titolari, con estensione del
danno anche elle classi coinvolte.
Anche dal punto di visto obiettivo lo svolgimento dell’udienza è stato
rapidissimo (neppure un’ora), cosa di per sé molto discutibile visto la
rilevanza del grave interesse generale in gioco (non dimentichiamo che
quelle buste sono state usate in tutta Italia !).
All’udienza (alla quale per norma non è stato ammesso il direttore
scolastico regionale della Lombardia) è stato un continuo, strano e
incalzante dialogo tra collegio giudicante, avvocatura dello stato e
controparti (i ricorrenti al TAR Lombardia), consentendo un solo
intervento formale ai due avvocati degli idonei intervenuti.
Nonostante che nell’ordinanza sia scritto come motivazione centrale, le
buste non sono state verificate in udienza.. In udienza non vi è stato
alcun approfondimento delle importanti motivazioni condotte, così come
invece era avvenuto in sede di udienza con il Presidente di sezione.
Ora tutti i contratti sono sospesi, ma non è sospesa la nostra
battaglia per l’interesse della scuola, degli idonei.