Precari uniti contro il concorso truffa
Data: Lunedì, 27 agosto 2012 ore 07:30:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
I precari della Scuola Statale considerano paradossale la
campagna “pubblicitaria” intrapresa dal ministro Profumo riguardo a un
concorso-panacea spacciato per un’operazione di “necessario
svecchiamento” della scuola pubblica. Il Ministro e i partiti che lo
appoggiano vogliono risolvere velocemente i problemi di una scuola
privata di 8 miliardi di euro e 150.000 lavoratori, una scuola senza
materie “portanti”, senza sostegno e laboratori, una scuola con
classi-pollaio, docenti mortificati nei loro diritti e nelle loro
aspettative professionali, fatta oggetto di un feroce attacco da parte
di forze politiche ed economiche determinate a farne merce da mercato
(la Legge “ex Aprea”, DDL 953, il cui passaggio “estivo” è stato
scongiurato dai Precari uniti, va nella direzione della privatizzazione
della scuola statale, con l’ingresso dei privati in una sorta di
consiglio di amministrazione in ogni scuola) e a meccanizzare,
isterilendoli, i processi di valutazione.
Tali processi verrebbero neutralizzati con gli avversati e antimetodici
test la cui inadeguatezza e miseria culturale è stata denunciata pochi
giorni fa da 27 noti intellettuali e docenti universitari italiani, tra
cui Luciano Canfora, che hanno additato i marchiani errori commessi dal
ministero nel redigere le batterie di test per i TFA e ribadito
l’inidoneità della formula del “quiz” per testare capacità e conoscenze
di un aspirante docente (si veda il suo intervento apparso sulla
Stampa:
http://www3.lastampa.it/scuola/sezioni/news/articolo/lstp/465710).
Sono inoltre sbigottiti nel constatare che le testate giornalistiche
nazionali che hanno spesso accolto le proteste e le ragioni dei precari
(vd. La Repubblica, ed. di Napoli del 16/07/2012, l’articolo di
Conchita Sannino contro il concorso annunciato), si siano
frettolosamente ed entusiasticamente precipitate, senza diffondere
nemmeno le informazioni “tecniche” di base, a celebrare le magnifiche
sorti e progressive che sarebbero prefigurate dall’agire sconsiderato
di Profumo, del governo “tecnico” e di PD, PDL, UDC. Il PD aveva
promesso ai Precari uniti, nel corso di un’audizione a Montecitorio
concessa ai loro delegati il giorno 26/07, un incontro col Ministro
proprio riguardo al concorso, ma ora sta appoggiando in tutto il
massacro dei diritti acquisiti dai precari.
Vogliono perciò chiarificare, per amor di verità e giustizia, se ancora
queste parole hanno un senso e un valore in un paese in cui il nonsenso
ha sostituito la razionalità e la paranoia dello spread ha cancellato
ogni altro valore, che:
al concorso “dinamizzante” che sarà bandito a
settembre sono chiamati a partecipare non i giovani aspiranti docenti,
portatori di non si sa quali linfe vitali, ma proprio i matusalemme da
“far fuori”, i famigerati precari “storici”, quelli che sono già
abilitati, quelli che hanno la gravissima colpa di avere conseguito più
di un titolo, di aver superato più di un concorso, di avere, magari,
dei dottorati di ricerca, e di aver accumulato, da quando erano
“giovani” fino a oggi, cioè a 40-50 anni, tantissimo servizio, mandando
avanti la scuola pubblica e facendo sì che la stessa si attestasse su
livelli di decenza, mentre piovevano soldi a palate (e, come Monti ha
pubblicamente promesso, ancora ne pioveranno!) sui diplomifici privati.
In questa scuola creata dai nostri governi si contano 10.000 docenti in
“esubero” che la spending review sta per “riciclare” mandandoli ad
insegnare una qualsiasi materia, alla faccia dello strombazzato
“merito” e della qualità.
E’ falso e ridicolo sostenere che non ci sono stati
concorsi dal 1999 ad oggi. Le scuole di specializzazione (SSIS e
Scienze della Formazione Primaria) a numero chiuso, con prova selettiva
in entrata e prova finale, attivate in ossequio ad una normativa
europea che mandava in cantina definitivamente la superata procedura
selettiva contestata (la quale ha storicamente dato adito a fenomeni di
clientelismo), hanno valore di concorso (legge 306 del 27/10/2000, art.
6 ter e legge 40 del 1990 art.4 comma 2)
Non è possibile, in uno Stato di diritto, fare
sperequazioni tra lavoratori con gli stessi requisiti. Dal 2000 ad
oggi, infatti, sono stati immessi in ruolo, prima e dopo i tagli
Gelmini, migliaia di docenti abilitati, SENZA ALCUNA ALTRA PROVA
SUPPLETIVA! Con quale criterio, dopo 10 anni di assunzioni effettuate
dalle Graduatorie ad Esaurimento il ministro riesuma il concorso e
sottopone ai suoi ridicoli quiz (uguali per tutte le materie, ha detto:
un’altra assurdità!) docenti che hanno la stessa anzianità di servizio
e gli stessi titoli di chi è stato più “fortunato”? Siamo all’anarchia
procedurale, alla follia pura!
I precari annunciano, perciò, che impugneranno il
bando di concorso il giorno stesso della sua pubblicazione eventuale,
perché questo concorso spregia e sfregia il Diritto.
I precari invitano la stampa a ragionare sulle contraddizioni di un
ministero che calpesta i diritti acquisiti da migliaia di docenti
sfruttati, partendo dal presupposto inaccettabile e pedagogicamente
destituito di ogni fondamento del “necessario ringiovanimento” del
corpo docente italiano, che intanto, però, viene tenuto in cattedra
fino a 67 anni.
Proclamano che non si lasceranno umiliare ed epurare, dopo anni di
lavoro, passione e sacrifici, dai propositi “eugenetici” del ministro,
e che metteranno in campo ogni azione volta a tutelare i loro diritti e
la Scuola Pubblica.
Chiedono alla stampa quel minimo di coerenza logica e di onestà
intellettuale sufficienti a demolire le menzogne e i castelli
ideologici del ministro Profumo, animato dalla smania di “selezionare”
chi è già stato selezionato dallo Stato e da migliaia di alunni, lui
che, paradossalmente, nessuno ha mai scelto, e chiedono che i tagli
vecchi e nuovi vengano ritirati, che gli organici vengano adeguati ai
bisogni reali della scuola e che tutti i precari vengano immessi in
ruolo, come loro imprescrittibile diritto, dalle Graduatorie, unico
strumento meritocratico e trasparente, senza ulteriori, inaccettabili
penalizzazioni economiche o professionali.
Precari uniti
contro i tagli
earbori@tin.it
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