Università, notte prima dei test - La corsa delle future matricole
Data: Sabato, 25 agosto 2012 ore 14:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Da lunedì le prove per conquistare un posto nelle facoltà a numero chiuso - ROMA Ieri si sono chiuse le iscrizioni per i test di accesso ai corsi di laurea a numero chiuso e, tempo una settimana, tutto deve essere pronto. La Sapienza di Roma, la più grande università d’Europa, lo scorso anno ha dovuto allestire spazi, banchi, controlli e organizzazione per quasi 52 mila candidati. Solo per Medicina - ad esempio - si erano iscritti 7200 studenti, il che vuol dire 80 aule attrezzate con tanto di custodi, commissioni, «somministratori» di test, e tutto il resto. Il tutto per 801 posti (che quest’anno saranno 873): una guerra all’ultimo sangue solo per accaparrarsi la possibilità di fare il medico, un domani. E la stessa pugna si richiede per veterinaria, odontoiatria, architettura e per tutte le professioni sanitarie. Fin qui il numero chiuso., con test fissati a livello nazionale, ma poi ci sono gli «accessi programmati», che le singole università stabiliscono per i loro corsi di laurea e che prevedono, anche lì, dei test selettivi di ammissione. Infine c’è un ennesimo sbarramento: in sigla Pivc , «corso con prova di ingresso previa verifica delle conoscenze». Detta in soldoni: se ti iscrivi a lettere classiche e vieni dal professionale, quel test ti mette sull’avviso: guarda che parti con tot carenze in tot materie. E buona fortuna.
Raffaello Masci
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