Fornero: «Troppe tasse in busta paga Per i giovani misure mirate in arrivo»
Data: Giovedì, 23 agosto 2012 ore 12:13:02 CEST Argomento: Rassegna stampa
Il ministro del
Lavoro: «Stipendi bassi, alzare la produttività. Il piano del governo
non prevede mosse eclatanti, ma microeconomiche, territoriali» - ROMA -
«Il "piano giovani" che il governo si appresta a varare non conterrà
misure eclatanti, ma piuttosto mirate, territoriali, minute, misure
microeconomiche e non una quantità eccessiva di risorse, ma chedovranno
essere spese bene»: lo ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero,
parlando a "Radioanch'io". «Saranno misure - ha detto Fornero -
rispetto alle quali i giovani potranno dire: questo è stato realizzato,
ho avuto questa opportunita». «Troppo fisco nelle buste paga». «La
tassazione sul lavoro è troppo alta» dice il ministro del Lavoro Elsa
Fornero, impegnandosi nell'ambito del governo a portare avanti e
argomentare tale istanza. «Questa dovrebbe essere la prima aspirazione
di un ministro del Lavoro - ha detto - Me ne assumo la responsabilità,
insieme all'equilibrio dei conti». «Stipendi bassi, alzare la
produttività». «Occorre lavorare sulla produttività a parità di salario
e oneri sociali. Se riusciamo ad alzare la produttivita, alle aziende
il lavoro costa meno e diventano più competitive»: è la ricetta del
ministro per superare il gap tra costo del lavoro alto e retribuzioni
troppo basse. «Il costo unitario del lavoro è ancora alto, mentre la
retribuzione del lavoratore è troppo bassa in questo Paese costo del
lavoro alto e retribuzione bassa sono un problema. Il carico fiscale in
busta paga è alto perché il disavanzo del debito e gli oneri sociali
che servono a pagare pensioni e gli altri benefici welfare assorbono
una parte rilevante delle risorse». «Concertazione? Non importa il
nome, ma lavorare tutti insieme». «Non sono affezionata ai nomi, che si
chiami concertazione o dialogo - dice Fornero - Ma lavorare per un
aumento della produttività tutti insieme intorno a una tavolo è quello
che dobbiamo fare e che possiamo fare». «E' il momento di ritrovare
fiducia». «Credo che sia giunto il momento in cui occorre ritrovare la
fiducia - ha detto il ministro, commentando dei giudizi positivi
sull'Italia giunti dalle agenzie di rating e dalle parole del
presidente del Consiglio Mario Monti sulla fine della crisi - Questo
non vuol dire un facile ottimismo né un ottimismo superficiale
destinato a infrangersi, ma ritrovare la capacità di progettazione del
futuro, il controllo dei problemi e la capacità di risolverli. Questo
coincide con un po' più di prospettiva». «Oggi c'è più fiducia rispetto
a 6-8 mesi fa». «Certo dobbiamo lavorare ancora per ridurre il debito -
ha aggiunto Fornero - ma oggi c'è un po' più di fiducia rispetto a
sei-otto mesi fa. Dobbiamo proseguire su questa strada. A causa
dell'insostenibilità del debito pubblico è stato necessario ricorrere a
misure severe che hanno ridato fiducia». «Momenti di grande amarezza,
ma rifarei il ministro». «Ci sono stati momenti di grandissima
amarezza, momenti in cui come persona mi sono sentita ferita. Ma nello
spirito con cui ho accettato l'invito del presidente Monti, nel
complesso sì, lo rifarei». Così il ministro del Lavoro Elsa Fornero
risponde ai microfoni di «Radioanch'io» alla domanda se riaccetterebbe
o meno, alla luce dell'esperienza di questi mesi, l'incarico
governativo. «Spero in risultati positivi nei sei mesi di governo che
ci restano». «Tutti noi ministri lavoriamo con l'impegno come se fosse
il primo giorno, spero in sei mesi di lavoro puntellati da risultati -
dice Fornero - Per ciò che mi riguarda occorre dare vita alla riforma
del mercato del lavoro che potrebbe restare ferma o applicata male. Mi
auguro che si riescano a dare risultati positivi nei sei mesi che ci
restano».
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