La super-preside che guida '7 scuole'
Data: Martedì, 21 agosto 2012 ore 09:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Quarant'anni di servizio, otto da insegnante, trentadue come dirigente scolastico, tutti passati in trincea. Ma le sfide per Laura Bellanova, 58 anni, romana, (nel '72 quando a 26 anni vinse il concorso era la più giovane preside d'Italia), non sono finite. Dal primo settembre avrà il compito di guidare contemporaneamente sette scuole di Torre Spaccata che, grazie al dimensionamento scolastico, si riuniranno nell'Istituto comprensivo di via Emilio Macro: tre materne, tre primarie e una media. Dalle «reggenze» per i presidi delle superiori che hanno portato avanti due istituti anche per diversi anni, come Clara Rech per l'Augusto e il Visconti, Emilia Marano al Virgilio e all'Albertelli, Livia Brienza all' Azzarita e al Mameli, con il dimensionamento scolastico, al via da settembre, arrivano le super-presidenze di mega istituti comprensivi dove a un unico dirigente vengono affidate anche sette diverse scuole, come avverrà per Laura Bellanova, 58 anni, otto da insegnante e 32 da preside, al timone di tre materne (Eleonora Gagliardi 80, Emilio Macro e Eleonora Gagliardi 88), tre primarie (Annibale Tona, Francesco De Santis e Guido Antonio Marcati) e la media Capuana di via Vitaliano Ponti, tutte in zona Torre Spaccata.

«Il fatto di dover correre da una scuola all'altra è ciò che mi preoccupa di meno - racconta la super-preside - ma i problemi organizzativi non saranno pochi, come ad esempio, riuscire a realizzare un pof (piano dell'offerta formativa) comune, pur rispettando esperienze e percorsi didattici portati avanti dai diversi collegi dei docenti. Su questo stiamo lavorando da gennaio attraverso riunioni con gli insegnanti e incontri con i genitori perché c'è una certa preoccupazione soprattutto sull'identità dei singoli istituti che ora si dovranno "mixare" e rivedere progetti e attività laboratoriali».

Le nuove norme sul dimensionamento prevedono che gli istituti con meno di mille alunni devono essere «accorpati» ad altri, per raggiungere il «tetto» richiesto: «Nella scuola si può lavorare soltanto se dotati di grande entusiasmo - conclude Bellanova - e nonostante i 40 anni di servizio, a me non manca. Sono avvantaggiata dal conoscere bene il territorio dove lavoro da trent'anni. Ma un dirigente di nuova nomina si troverà ad affrontare una geografia scolastica completamente diversa».

Flavia Fiorentino
Roma.corriere.it





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