Clima: oceani piu' caldi e acidi, pesci tropicali emigrano In declino alcune specie di pesci di acque temperate
Data: Domenica, 19 agosto 2012 ore 14:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
SYDNEY, 17 AGO
- Un nuovo rapporto australiano sull'impatto del cambiamento climatico
sugli oceani osserva che il danno sottomarino e' sempre piu' evidente,
con la migrazione verso acque piu' fredde di pesci tropicali, alghe,
plancton e microbi, oltre ad acidificazione delle acque e sbiancamento
dei coralli. Sono in declino alcune specie di pesci di acque temperate,
mentre l'acidificazione comincia a impattare sui molluschi. Il rapporto
di 80 scienziati, coordinati dall'Ente nazionale di ricerca Csiro,
passa al vaglio le principali relazioni scientifiche degli ultimi tre
anni ed rappresenta lo studio piu' comprensivo dell'impatto del
riscaldamento globale sui tre oceani che circondano l'Australia. Le
prove di cambiamenti dovuti al riscaldamento globale si sono
moltiplicate negli ultimi anni, recita il rapporto. I dati ''mostrano
nuove prove e maggiore certezza che i cambiamenti negli oceani sono
dovuti al cambiamento climatico. Per molti gruppi di piante e di
animali non vi erano segni di impatto climatico nel 2009, mentre ora vi
sono evidenze impressionanti di estesi movimenti verso sud di specie
tropicali, di declino delle specie temperate, e i primi segni di
effetti dell'acidificazione sui molluschi''. Gli oceani assorbono il
40% dell'anidride carbonica, mentre il plancton produce circa meta'
dell'ossigeno che respiriamo, e tutti quei cambiamenti nell'oceano
possono avere conseguenze drammatiche, sostengono gli scienziati.
''Possiamo cambiare le nostre pratiche di pesca ma non possiamo aiutare
i microbi o il plancton. E ai microbi e' dovuto molto del riciclaggio
delle sostanze nutrienti e l'eliminazione di molto dell'inquinamento
che produciamo''.
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