Scuola, quiz per l’ammissione ai tirocini: sbagliata una domanda su cinque
Data: Sabato, 18 agosto 2012 ore 15:15:47 CEST
Argomento: Rassegna stampa


ROMA - Nella prova che permette di accedere ai corsi di abilitazione all’insegnamento a ventimila candidati è sbagliata una domanda su cinque. Ancora polemiche sul Tfa, il Tirocinio formativo attivo. Nonostante le scuse del ministro dell’Istruzione Profumo i primi giorni di agosto (anche se i quiz erano stati redatti oltre un anno fa dagli esperti dell’ex ministro Mariastella Gelmini), la revisione dei testi, la riscrittura delle graduatorie e l’assicurazione che nessun laureato verrà penalizzato in caso di risposta sbagliata a domanda non corretta. Risultati aggiornati, dunque. A tempi brevi la pubblicazione sul sito del Miur. Per gli insegnamenti di elettronica e di scienze naturali sono state segnate 25 domande con la matita rossa e blu su 60 proposte ai candidati. Per l’insegnamento della lingua francese quasi la totalità dei laureati che hanno sostenuto l’esame non hanno ricevuto non sono riusciti ad ottenere (nella prima correzione) l’idoneità. I decani della cultura umanistica sono in rivolta. Ventisette professori, da Guido Baldassarri, presidente dell'Associazione degli Italianisti (Adi) a Gabriele Burzacchini, presidente della Consulta Universitaria del Greco (Cug) fino a Rita Librandi, presidente dell'Associazione per la Storia della Lingua Italiana (Asli), sono scesi in campo contro le prove di accesso al Tirocinio Formativo Attivo che si sono concluse il 31 luglio. Sono tutti d'accordo: i quiz proposti ai futuri insegnanti sono un insulto alla cultura. I rappresentanti delle Consulte universitarie e delle Società scientifiche delle aree umanistiche hanno inviato una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sottolineando la necessità «di prevedere modalità di valutazione davvero consone alla professione di insegnante». La battaglia dei decani delle discipline umanistiche è iniziata con una lettera inviata al ministro dell'Istruzione Francesco Profumo all'indomani delle prove per accedere al Tfa. Nella lettera si sottolineava come le prove dimostrassero «un generale depauperamento della nozione di cultura», in primis «nella scelta dei quesiti: spesso ambigui, errati, catalogabili più come dati di enigmistica che come dimostrazioni di saperi». Ora i presidenti delle Consulte si sono rivolti al Capo dello Stato. I professori riferiscono di essere stati testimoni dello «sconcerto dei candidati», delle «proteste anche pubbliche di studiosi ed esperti ai risultati via via pubblicati delle prove: ingiustamente punitivi a causa della qualità dei quesiti, e non della qualità dei candidati». Il professor Nuccio Ordine, ordinario di Letteratura italiana all'Università della Calabria, non usa mezzi termini per definire i quiz proposti nelle prove di accesso al Tirocinio Formativo Attivo: «Sono avvilenti, improponibili e inopportune». Domande da «rischiatutto» dove prevalgono un «nozionismo di bassa lega e un uso del sapere mnemonico avvilente». Anche per il professor Luciano Canfora, docente di Filologia classica all’Università Aldo Moro di Bari, i quiz sono «antieducativi».
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