La scuola piemontese davanti al rebus dei 600 soprannumerari
Data: Venerdì, 17 agosto 2012 ore 11:17:51 CEST
Argomento: Rassegna stampa


La scuola piemontese ha circa 600 insegnanti di troppo. Sono i cosiddetti "soprannumerari", cioè docenti che hanno perso la cattedra, un po' per colpa dei tagli della riforma Gelmini e un po' perché l'ex ministro dell'Istruzione ha messo mano agli orari di lezione diminuendo le ore di alcuni insegnamenti. Che ne sarà di loro è ancora un rebus da risolvere: l'Ufficio scolastico regionale attende indicazioni da Roma su come "utilizzarli". E l'impasse rischia di diventare un problema per il regolare avvio dell'anno scolastico, perché proprio le "utilizzazioni" sono il primo passo necessario per poi procedere ad assumere i nuovi professori e a nominare i supplenti annuali.

Il ministero tentenna e la causa ha radici torinesi. Fino allo scorso anno era prassi affidare ai docenti in esubero anche le cattedre da insegnante di sostegno. Gli specializzati in questo tipo di attività, però, lo scorso anno protestarono duramente (arrivando a chiamare i carabinieri nel giorno delle nomine) perché la scelta ledeva i loro diritti e quelli degli studenti disabili. In più c'è la spending review, che indica alcuni criteri su come ricollocare il personale di troppo.

Insomma, le utilizzazioni sono un rompicapo che il ministero è chiamato a risolvere o con una circolare o con una trattativa sindacale a livello nazionale, cui può seguire un tavolo di discussione regionale. Solo che per il momento, spiega la dirigente dell'Ufficio scolastico del Piemonte Silvana Di Costanzo, "non abbiamo ancora ricevuto chiarimenti su come agire. Ma per portarci avanti abbiamo già elaborato una bozza che potrebbe diventare o una base per la contrattazione o una nostra circolare". L'obiettivo dell'Usr è arrivare al dunque entro mercoledì. Perché il tempo stringe: le operazioni di reclutamento dei docenti vanno concluse entro il 31 agosto. Compresa l'assunzione a tempo indeterminato di 1.588 insegnanti in tutta la regione.

"Per fortuna i docenti in soprannumero potranno occupare almeno una parte delle 172 cattedre lasciate libere dai nuovi dirigenti scolastici", fa notare il segretario regionale della Flc-Cgil, Rodolfo Aschiero. Che esprime un "primo giudizio positivo" sulla situazione degli organici.

Il direttore dell'Ufficio scolastico, Francesco De Sanctis, è infatti riuscito a concedere alcuni posti in deroga. Lo scorso anno aveva assegnato 454 cattedre di sostegno "extra", mentre per settembre ne ha accordate 500, che consentiranno di mantenere il rapporto tra alunni disabili e docenti di poco sopra l'uno ogni due previsto dalle norme. Stesso discorso per il personale tecnico-amministrativo: il Piemonte avrà 397 unità in più del dovuto (un anno fa erano state di 300). Saranno fondamentali per la scuola piemontese, anche perché per quest'anno la Regione non è più intenzionata a mettere in campo il cosiddetto "salvaprecari", ossia quel pacchetto di contratti annuali che negli ultimi tre anni ha tamponato i tagli della riforma Gelmini.

Stefano Parola
Torino.repubblica.it





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