Metti una sera a cena, con l’Etna, la luna e il… Provveditore
Data: Mercoledì, 15 agosto 2012 ore 08:30:00 CEST
Argomento: Redazione


Metti una sera a cena, in questa caldissima estate siciliana, in compagnia d’una falce di luna, nella suadente contrada etnea, tra S. Venerina e Milo, con sprazzi fantastici di fuochi d’artificio in onore di Santa Venera e Sant’Andrea (i rispettivi Patroni dei due paesini) e con in sottofondo, portata dal vento caldo e da un improvvisato suonatore di violino, l’immortale melodia di Amapola! Ecco la location d’una frugale cena di compleanno con delle care colleghe e il… “provveditore” (carica già consegnata alla storia, ma uso la parola per il suo evidente “valore evocativo”). Una serata unica e speciale… a parlare di AetnaNet e di “giornalismo scolastico”, di scuola e di tagli di cattedre, di crisi e di spending review…
Allora, “Sig. Provveditore”, con questo caldo “africano” possiamo andare in ferie?
«La parola “ferie” non esiste nel nostro vocabolario! Il nostro maggiore impegno è proprio in questi giorni d’estate; abbiamo mille incombenze da assolvere, e tutte in brevissimo tempo, senza poter permetterci il lusso di sbagliare, pena la denuncia dei tanti vostri colleghi che “osservano” e “vagliano”, con la lente d’ingrandimento, tutti gli atti e i provvedimenti che facciamo in questo periodo. Tutto ciò denota il fallimento della tanto decantata “autonomia scolastica”. Ancora facciamo tutto noi degli uffici scolastici provinciali: la ricostruzione di carriera, l’individuazione delle cattedre e le assegnazioni provvisorie, l’immissione in ruolo, l’individuazione dei provvedimenti di nomina del personale scolastico, (dirigenti, docenti, Ata), a tempo determinato e indeterminato…».
Proprio un bel lavoro… infernale…
«Quando si parla di scuola, ci si riferisce, quasi sempre, agli insegnanti precari ed ai tagli di cattedre, agli accorpamenti degli istituti ed ai bilanci “in rosso” delle scuole! E noi cosa dovremmo dire? Il vero dramma della Pubblica Istruzione, in Italia, è il taglio indiscriminato degli uffici amministrativi centrali e periferici. Pensa che in Sicilia ci sono nove Uffici Scolastici Provinciali, uno per ogni provincia, ebbene, su nove posti da ricoprire, ci sono solo cinque dirigenti in servizio! Cinque “provveditori”, per intenderci, solo cinque per nove province! Ciò significa che ognuno di noi ha due province in carico! Io, per esempio, sono titolare e reggente di due province, distante, una dall’altra, centinaia di chilometri, con evidente disagio personale e, soprattutto, professionale, e con notevole difficoltà di direzione e di coordinamento degli uffici. E alla Direzione regionale va anche peggio! Infatti, su nove dipartimenti,  i dirigenti di 1° livello sono solo tre! Il nostro personale amministrativo è ridotto all’osso, con la decurtazione di almeno il 40-50% di unità in servizio, ed in più con l’età media di 55-58 anni. I giovani li vediamo solo dalle nostre finestre, a spasso! Siamo oberati di lavoro e di responsabilità di ogni sorta, ma abbiamo gli uffici vuoti, ed inoltre, il nostro personale che va in pensione, da molto tempo, ormai, non viene assolutamente sostituito. Sono anni che non vengono banditi concorsi per gli uffici amministrativi e, quindi, diventa sempre più difficile gestire il nostro lavoro».
Ma come si svolge il suo lavoro?
«Io faccio la spola, continuamente, nei miei due “Uffici provinciali”, tre giorni la settimana sono nel mio ufficio di titolare, e due nell’altro, ma a volte, se sopraggiungono motivi “improcrastinabili”, cambio “l’ordine dei fattori”, ma il prodotto, ti assicuro, non cambia molto. Sono sempre attaccato al telefono e giro come una trottola da un ufficio all’altro, alle prese con mille problemi di ogni sorta. Chi ne paga le conseguenze è, soprattutto,... mia moglie! Fortuna che ho sposato una donna, “santa” e comprensiva!».
Cosa prevede per il nuovo imminente anno scolastico?
«Con gli strettissimi tempi che abbiamo a disposizione… non sappiamo se riusciremo a completare tutte le operazioni in tempo utile per ripartire, come sempre, ai primi di settembre… anche perché quest’anno ci sono ancora da definire i corsi di riconversione per i sopranumerari, e la sempre “spinosa” questione delle aree del sostegno. Tutte cose per le quali attendiamo le “dritte” del ministro Profumo, a cui va tutta la mia comprensione ed il mio plauso per il suo impegno nell’affrontare gli atavici problemi della scuola italiana. Sono sicuro, comunque, che anche quest’anno… ripartiremo alla grande!».
Buon lavoro, allora, “Sig. Provveditore”
… e si ricordi di noi, “poveri” insegnanti precari, quando sarà… nel suo regno dorato…!


Angelo Battiato
angelo.battiato@istruzione.it





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