Ragazza disabile da 100 e lode, ma gli atenei rifiutano di iscriverla
Data: Lunedì, 13 agosto 2012 ore 05:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Bari, il sogno di
Rosanna: studiare psicologia. Può seguire le lezioni solo attraverso
webcam come ha fatto con la scuola ottenendo il massimo dei voti. Ma le
facoltà di tutta Italia: "Costa troppo" - BARI - Rosanna, 19 anni e 20
chili su 90 centimetri, forse non diventerà mai psicologa. E non certo
per "colpa" della sua grave disabilità che però mai le ha impedito di
studiare, ma piuttosto perché le università italiane hanno respinto la
sua richiesta di iscrizione. Quasi tutte, almeno. "Siamo spiacenti - le
hanno cortesemente scritto - ma non possiamo accettare la sua istanza".
Perché? "Troppi costi". Nonostante la studentessa barese si sia
diplomata con 100 e lode. Nonostante la sua pagella sia costellata di 9
e 10. Rosanna Lovino, di Ruvo di Puglia, 30 chilometri a nord di Bari,
è disabile al cento per cento, costretta sulla sedia a rotelle da
quando aveva quattro anni a causa di una grave patologia che le ha
inibito la crescita fisica e le impedisce persino di alimentarsi. Ma il
cervello quello no, quello non ha alcun problema. E può studiare,
imparare, soddisfare la sua infinita sete di conoscenza, grazie a un
metodo elaborato apposta per lei, fatto di webcam che trasmettono
parole e volti di compagni e docenti direttamente a casa sua, cifre e
codici digitati su un computer nei quali la ragazza traduce i suoi
pensieri, le risposte ai quesiti scolastici. Un metodo che oggi viene
giudicato troppo oneroso e complesso da praticare, ma che è stato
sperimentato con successo per cinque anni dal liceo classico "Sylos" di
Ruvo, presso il quale Rosanna si è diplomata con una tesina sul
"viaggio": quello fisico ma anche concepito nell'accezione metaforica.
"I miei viaggi preferiti - scrive la stuidentessa - sono quelli che
compio attraverso i libri". E di certo i suoi insegnanti non hanno mai
avuto nulla da ridire sul suo impegno costante e sulla sua brillante
preparazione. Al contrario, entusiasti delle sue capacità, si sono
sempre complimentati con lei, e con i suoi genitori: mamma Mimma e papà
Vincenzo, gli unici che riescono a capire il suo codice linguistico, i
suoi bisogni quotidiani. Loro, diversamente da quell'apparato
burocratico che oggi le nega il diritto allo studio, non si sono mai
arresi di fronte all'ostacolo della disabilità. E hanno cercato per lei
un modo per soddisfare la sua insaziabile voglia di accrescimento
culturale: grazie a una microcamera piazzata all'interno dell'aula, le
hanno permesso di ascoltare per cinque anni le lezioni. Un sistema
tutto sommato semplice ma che per gli Atenei italiani evidentemente
costa troppo. E il rifiuto è arrivato in dosi massicce, da tutte le
direzioni delle facoltà di Psicologia contattate, incluso la Cattolica
di Roma. Unica eccezione, quella di Sociologia dell'Università di
Urbino. Nei giorni scorsi ha proposto alla famiglia un'alternativa che
sa di palliativo, ma che Rosanna e i suoi genitori stanno prendendo in
considerazione: la videoregistrazione su cd delle lezioni. I supporti
informatici contenenti i dati utili alla preparazione degli esami
sarebbero poi inviati nell'abitazione di Ruvo di Puglia, dove la
famiglia Lovino lavora compatta a un grande progetto: realizzare il
sogno di Rosanna.
Mara Chiarelli
www.repubblica.it
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