Da Capodoglio a delfino, nuovo sos per mediterraneo
Data: Domenica, 12 agosto 2012 ore 14:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Colpa di eccesso pesce
e uso di reti, nuove misure o estinzione - Foca monaca, capodoglio,
delfino comune: tre specie simbolo del Mediterraneo in lotta contro il
rischio estinzione. A fare il punto sul loro stato di salute è l'ultimo
rapporto dell'Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn)
sui mammiferi marini della regione, al quale ha partecipato un gruppo
di esperti italiani dell'Istituto Tethys. La foca monaca resiste, ma
secondo lo studio Iucn ha il 50% di possibilità di estinguersi in
natura nei prossimi dieci anni. E' una specie ormai in "pericolo
critico": la sua popolazione del Mediterraneo oscilla fra i 350 e 450
individui divisi in diverse colonie, che non superano mai i 50
adulti. "Da più di quindici anni - spiega Giuseppe Notarbartolo
di Sciara, presidente dell'Istituto di ricerca Tethys - la foca monaca
è nelle stesse condizioni: è una brutta notizia perché non dà segni di
recupero, ma la buona notizia è che rimane stabile, anche se ad un
livello molto basso. Questo è il segnale che se i governi della regione
cominciassero ad attuare misure serie di protezione, la specie potrebbe
riprendersi, invece non stanno facendo nulla". La foca monaca è stata
avvistata in Nord Adriatico, in Croazia, nelle Egadi, negli ultimi anni
anche a Ponza, in Toscana, in Sardegna, ma il nucleo principale è in
Grecia (fra Zante,Cefalonia, Lefkada ed Egeo), dove i pescatori
continuano ad ucciderla."La percepiscono come un concorrente per i
pochi pesci che sono rimasti" spiega l'esperto. Il capodoglio è
un'altra specie considerata a rischio estinzione, un passo indietro
rispetto al livello "critico" della foca monaca. "E' in pericolo
- afferma Notarbartolo di Sciara - perché va a finire nelle reti
pelagiche derivanti usate per la pesca del tonno e del pescespada.
Ancora utilizzate in Sud Italia, Marocco e Turchia, anche se da undici
anni sono fuorilegge, risultano devastanti per il capodoglio, che
facilmente rimane intrappolato". Il capodoglio è più diffuso della foca
monaca e vive soprattutto nel Mediterraneo occidentale fra Mar Ligure,
Mare delle Baleari, Ionio e a Sud di Creta. Questa specie ha anche un
problema di collisioni con le navi, più difficile da risolvere per via
del traffico. In pericolo come il capodoglio è il delfino comune: "E'
scomparso dal suo areale - racconta l'esperto - e resiste nel Mare di
Alboran fra la Spagna e il Marocco, alcune zone del Tirreno, lo Stretto
di Sicilia, l'Egeo e il Mar di Levante, di fronte alle coste di
Israele". Uno dei problemi del delfino comune è che la pesca eccessiva
ha esaurito lo stock delle sue prede. "Nella Grecia ionica, ad esempio
- spiega Notarbartolo di Sciara - a Mityka, una volta si faceva la
festa della sardina. Ora sono state pescate tutte e la sagra si fa con
orate da allevamento. I delfini che erano lì se ne sono andati".
Di altre specie di cetacei non ci sono dati e quindi sono "non
classificate", per questo non risultano a rischio. Secondo l'esperto
"foca monaca, capodoglio e delfino comune ancora resistono, ma si
rischia di superare la soglia critica. Ovunque si guardi nel
Mediterraneo infatti non c'é l'azione di tutela che ci dovrebbe
essere". Come nel caso del Santuario dei cetacei, fra Italia,
Principato di Monaco e Francia. "Non c'é - conclude il presidente di
Thetys - la volontà politica: ancora non esiste un ente gestore. Non
mancano le dichiarazioni di intenti, il problema è l'attuazione degli
impegni assunti".
Chiara Spegni
www.ansa.it
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