Le pagelle anche per le scuole Un nuovo sistema di valutazione
Data: Domenica, 12 agosto 2012 ore 06:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Ispezioni con gli
esperti e dossier autoprodotti dagli istituti - ROMA - E ora anche alle
scuole verranno date le pagelle. Lo stabilisce il «regolamento sul
sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e
formazione», ieri in prima lettura al Consiglio dei ministri, che
introdurrà di fatto esami e voti anche per docenti e dirigenti
scolastici. Il nuovo sistema elaborato dal ministero dell'Istruzione si
baserà su tre elementi: l' Invalsi , l'istituto che attualmente si
occupa di rilevare gli apprendimenti degli studenti attraverso i
famigerati test; l' Indire , che invece segue la formazione degli
insegnanti; il nucleo di valutazione esterna. L' Invalsi avrà il ruolo
chiave di tutto il sistema e definirà gli indicatori di efficienza a
cui le scuole e i loro dirigenti dovranno rispondere, oltre a redigere
un rapporto periodico sul sistema scolastico (in modo da consentire
anche una comparazione su base internazionale). È come se anche il
personale della scuola, e soprattutto i suoi responsabili, dovessero
«fare bene i compiti» per poter poi ottenere «buoni voti», cioè
risultati positivi, al momento dell'«interrogazione», ovvero
dell'ispezione. Il regolamento prova dunque a far cambiare mentalità ai
responsabili scolastici, che dovranno abituarsi a fare
«autovalutazione», elaborando periodicamente un rapporto in base alle
indicazioni dell' Invalsi . E poi dovranno sottoporsi alle ispezioni:
un dirigente tecnico (l'ispettore vero e proprio) e due esperti
selezionati dall' Invalsi valuteranno come la scuola sta provando a
raggiungere gli obiettivi dichiarati, prendendo in considerazione anche
il «valore aggiunto» degli istituti, ovvero il grado di miglioramento
conseguito dagli studenti fra l'ingresso e l'uscita. Se un ragazzo
entra con un basso punteggio Invalsi, e ne esce con uno alto, significa
che la scuola funziona bene. Il «voto» dato dal nucleo di valutazione
sarà importante per spronare la scuola a migliorare i punti deboli
della gestione, ma influirà anche sul premio di produzione dato ai
dirigenti scolastici. Perché il dirigente della scuola che esibisce una
performance deludente, non avrà il suo bonus economico. Importante
anche il ruolo dell' Indire , che dovrà sostenere i «processi di
innovazione» delle scuole, favorendo l'uso delle nuove tecnologie in
ambito didattico. Quanto costerà tutta questa rivoluzione? Niente,
visto che il ministero dell'Istruzione ha introdotto diverse clausole
per specificare che la valutazione si fa «nell'ambito delle risorse
disponibili». Ma prima dell'introduzione ufficiale, manca qualche
passaggio formale: il regolamento dovrà passare dal Consiglio di Stato,
dal Consiglio nazionale della pubblica istruzione, alla Camera e al
Senato e infine tornerà a palazzo Chigi per l'approvazione definitiva.
Intanto potrebbe succedere di tutto. Confindustria e Unione presidi
approvano, ma i sindacati sono divisi. «Pur con aspetti da approfondire
e precisare meglio, l'impianto del regolamento che ci è stato
presentato ci sembra apprezzabile», osserva il segretario della Cisl
scuola Francesco Scrima. Sulla stessa linea la Uil, mentre la Cgil è
pronta a dare battaglia: «Un regolamento troppo schiacciato
sull'Invalsi, che lascia poco spazio all'autovalutazione - commenta il
segretario Cgil Scuola Mimmo Pantaleo -. Ben venga la valutazione delle
scuole, ma crediamo sia necessario aprire un confronto ampio, non
subire una decisione unilaterale».
Valentina Santarpia
www.corriere.it
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