Istruzioni operative immissioni in ruolo/corsi di formazione lingua inglese scuola primaria. Situazioni penalmente rilevanti e violazioni contrattuali
Data: Sabato, 11 agosto 2012 ore 06:30:00 CEST
Argomento: Opinioni


Lettere in redazione
Si pone all’attenzione della S.V., che più organi di informazione hanno diffuso una bozza ufficiosa delle note operative relative alle prossime immissioni in ruolo, da cui si evince che al punto A22 dell’allegato A viene previsto un (inesistente) obbligo per i docenti di scuola primaria, non abilitati all’insegnamento della lingua inglese, di essere coattivamente iscritti ad un corso per conseguirne i requisiti. Qualora ciò dovesse essere confermato andrebbe a confliggere con la recente nota Prot. n. 0005092 - 04/07/2012 –AOODGPER, emessa da codesta Direzione Generale, relativa proprio alla frequenza della sopra menzionata tipologia di corsi, la quale chiariva che non sussiste alcun obbligo di frequenza in merito.
Inoltre il presunto obbligo di frequenza a corsi di formazione confligge con il disposto dell’art.64 del CCLN, che sancisce il “diritto”, ovvero la scelta, del docente di iscriversi o meno;
Inoltre non essendo vigente nell’ordinamento italiano alcuna norma che sancisce un obbligo relativo alla frequenza di corsi di formazione linguistico comunicativa, sarebbe opportuno porre in essere tutte quelle iniziative rivolte a tutelare quanti possano essere coinvolti a vario titolo, evitando che si possa configurare un fattispecie prevista e punita dall’articolo 610 del Codice Penale, che sanziona con una reclusione fino a quattro anni chiunque costringe altri “a fare, tollerare od omettere qualche cosa” (cosiddetta violenza privata).
Nel caso di specie si tratterebbe di docenti nel corso del cosiddetto “anno di prova”, costretti ad un’attività che non è prevista da alcuna legge.

Salvatore Pizzo
salvatorepizzo46@yahoo.it
(componente del Consiglio generale della Cisl Scuola di Parma)





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