'Il Maestro e Margherita' e la mia amica…
Data: Giovedì, 09 agosto 2012 ore 12:40:44 CEST
Argomento: Redazione


Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov«Seguimi lettore! Chi ti ha detto che non esiste a questo mondo l’amore vero, fedele ed eterno! Al mentitore sia tagliata la malefica lingua. Seguimi lettore. Solo me, segui. E io ti mostrerò un tale amore». 
Quest’anno, per le vacanze estive, sotto l’ombrellone, consiglio di portare un libro che ho letto di recente e che mi ha particolarmente affascinato, “Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov.
 «E’ qualcosa di straordinario… sembra un romanzo ideale… e poi non sembra scritto da un uomo. Non è possibile avere una fantasia così grande, così larga. – Afferma la mia amica, presentandomi il romanzo russo e invitandomi caldamente a leggerlo – Stupisce, peraltro, come certi capolavori siano semi-sconosciuti da voi, e mi riferisco tanto al libro, quanto allo sceneggiato russo, “Il Maestro e Margherita”, un romanzo d’amore oltreché satirico – fantastico – grottesco.  Assolutamente da leggere».
Diceva V. Kaverin “per originalità sarà difficile trovare un’opera che gli stia al pari in tutta la letteratura mondiale”, e anche Montale affermava che è “un miracolo che ognuno deve salutare con commozione… Il libro in cui un realismo quasi crudele si fonda col più alto dei temo possibili: la passione”. E la mia curiosità è stata irrefrenabile e strana, una ricerca affannosa e impulsiva per un’opera che non conoscevo. Innanzitutto, mi incuriosiva l’autore del romanzo, Michail Bulgakov (Kiev, 14 maggio 1891 – Mosca, 10 marzo 1940). Uno scrittore che ha lavorato, per quest’opera, per tanti anni, dal 1928 a poche settimane prima della sua morte, avvenuta nel 1940. Mi affascinano gli autori che scrivono un’opera sola nel corso della loro vita, che amano la “loro unica creatura” letteraria, che ci lavorano, la correggono, la limano, giorno per giorno, per anni interi, senza tradirla, senza abbandonarla un solo minuto, come degli amanti che amano perdutamente l’unica donna della loro vita. Bulgakov inizia a scrivere il romanzo nel 1928, ma il suo primo manoscritto lo distrugge nella stufa, nel 1930, quando, furtivamente, viene informato dell’imminente censura del suo lavoro da parte del regime sovietico per evidente contenuto “cabalistico”. L’autore, però, non si dà per vinto e riprende il lavoro, chiede aiuto alla sua memoria e nel 1931 completa la seconda edizione, ma, evidentemente, non soddisfatto pienamente del suo lavoro, rimette mano al romanzo e completa la terza edizione, che vede la luce nel 1937, anche se continuerà a “ripulirlo” con l’aiuto della moglie. Egli smetterà di lavorare alla quarta stesura solo un mese prima della morte, nel 1940, ma il libro verrà ultimato, in maniera definitiva, dalla moglie, solamente nel 1941. Completata la stesura definitiva del “Maestro e Margherita”, veniva adesso la parte più difficile ed impegnava: farlo conoscere al mondo. Viene pubblicata, per la prima volta, una versione censurata dell’opera, dal novembre 1966 a gennaio 1967, sulla rivista “Moskva”, la parte “esclusa” e censurata, e quelle modificate, invece, vengono pubblicate in “samizdat”, diffuse, cioè, in proprio, in clandestinità per aggirare l’ostacolo insormontabile stabilito dal regime sovietico. Nel 1967 la casa editrice Pavlov, di Francoforte, mise in commercio un’edizione del libro completo, basato sui contenuti del “samizadt”. In URSS la prima versione completa del libro verrà pubblicata solamente nel 1973, su una rivista, e rimarrà intatta sino al 1989, quando verrà sostituita dalla versione definitiva, curata da un’esperta letteraria, dopo un’attenta lettura e rivisitazione di tutto il lavoro e le successive opere scritte dall’autore.
In seguito, visto il grande successo del romanzo, il regista Aleksander Petrovic, nel 1972, ne produce la versione cinematografica, con Ugo Tognazzi e Mimsy Former. Di recente è stata realizzata una serie televisiva un po’ particolare, per diversi motivi. Intanto non è una serie tv classica, alla Beautiful, per intenderci, ma un serial composto da dieci parti, ciascuna di circa 40-50 minuti. Inoltre, si tratta di una produzione russa (e credo che sia la prima serie televisiva russa che vedo).
Ecco in breve la trama, che si svolge su due binari paralleli, coinvolgendo molti personaggi e intersecandoli in svariati modi.
Da un lato, abbiamo Mosca e l’Urss degli anni ‘30, in cui compare un certo Woland, un presunto consulente straniero specializzato in magia nera, con tutto il suo seguito appresso (Korov’ev, Azazello, Behemot, Hella).
Fin qui nulla di strano… se non fosse che Woland è… Satana, in persona, e che lui e i suoi seguaci mettono letteralmente a scompiglio la città e la nazione intera. Dall’altro lato, abbiamo la Gerusalemme dei tempi di Gesù, con il Messia, chiamato Yeshua Hanozri, alle prese con Pilato e i ben noti avvenimenti che lo hanno portato alla morte in croce. In mezzo a tutto ciò, si mescolano le storie dei vari personaggi moscoviti, Berlioz, Ivan Bezdomnyj, Stepa Lichodeev, Varenucha, Margherita Nikolaevna… quest’ultima innamorata del suo Maestro, l’autore del romanzo su Ponzio Pilato. Lo sceneggiato non è mai stato importato in Italia e si trova, sottotitolato in italiano, su Youtube, che riporta fedelmente il libro, tanto nei fatti, quanto nei personaggi e soprattutto nel’atmosfera generale. Anzi, in alcuni punti lo supera persino, data la potenza evocativa dell’elemento audio-video: si pensi al ballo-sabba di Woland, letteralmente memorabile. Il video alterna, peraltro, il bianco e nero ai colori, accompagnando così lo spettatore nelle varie fasi della storia. Anche la colonna sonora, assolutamente da elogiare, è veramente spettacolare.
La mia amica, mi racconta, che spesso, da giovane, come molte delle sue coetanee russe, si soffermava sulle panchine di Patriarsie Prudì, a Mosca, in attesa d’incontrare Behemot e i suoi compari! Ma di Woland, Azazello e del gatto nero… nessuna traccia… e, anche lei, come Margherita, nelle fredde serate moscovite, sognava, lungamente, il suo Maestro…

Angelo Battiato
angelo.battiato@istruzione.it





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